Trasferimenti militari: il labirinto delle direttive e la crociata di Votano

  Nel grande teatro dell'assurdo che talvolta sembra governare le dinamiche interne alle nostre Forze Armate, la nuova direttiva sui trasferimenti dei militari si candida a diventare l'ultima farsa in voga, pronta a scalzare ogni precedente record di illogicità e discriminazione. Marco Votano, segretario generale dell'associazione sindacale "Libera Rappresentanza dei Militari" (LRM), armato di carta e penna come un moderno Don Chisciotte, si lancia in una sfida contro i mulini a vento burocratici dello Stato Maggiore Esercito, chiedendo un incontro che ha il sapore di un appello alla ragionevolezza. 

  "Da una prima analisi della direttiva circa i trasferimenti, emergono diversi elementi che di fatto hanno causato molto malumore tra i destinatari della stessa," denuncia Votano, in una missiva che sembra un grido di dolore strappato alla gola di chi, tra un trasferimento e l'altro, ha visto la propria vita e quella dei propri cari divenire una scommessa nelle mani di un destino capriccioso. 

  L'epopea dei trasferimenti si trasforma così in una tragicommedia in cui le discriminazioni e le esclusioni sembrano essere state disegnate da un autore surreale, più interessato a complicare la vita dei militari che a valorizzare il loro servizio. "Si evincono disposizioni estremamente discriminatorie per il personale potenzialmente fruitore, ivi comprese illogiche esclusioni e parametri che nulla hanno a che vedere con il concetto di meritocrazia o attenzione verso elementi di tutela," continua Votano, dipingendo un quadro kafkiano in cui l'assurdo regna sovrano. E mentre i militari cercano di conciliare la propria esistenza con le esigenze della forza armata, vedono le regole del gioco cambiare ad ogni stagione, come in una sorta di roulette russa burocratica dove l'età può trasformarsi, da un momento all'altro, in un fattore di esclusione o in un criterio arbitrario di selezione. 

  Ma c'è di più, perché al di là delle singole ingiustizie, quello che emerge dalla nuova circolare è un sistema che sembra progettato per premiare l'arbitrio e il favoritismo, dove corsi e qualifiche si trasformano in monete di scambio di un mercato nero di punti e privilegi. "Altro elemento eclatante, ma ve ne sarebbero decine da evidenziare, lo si rivede a proposito di corso anfibio, esempio significativo della illogicità che questa direttiva esprime," evidenzia Votano, sottolineando le contraddizioni di un sistema che appare più interessato a tracciare labirinti che a premiare il merito e la dedizione. Di fronte a questo scenario, la richiesta di Votano di un incontro con lo Stato Maggiore non è solo un appello alla giustizia, ma un tentativo di riportare un barlume di senso in un universo dove il paradosso sembra essere l'unica regola. "Chiediamo un immediato incontro e la predisposizione di un tavolo tecnico con il personale preposto dello Stato Maggiore," conclude il segretario generale dell'LRM, invocando una rivisitazione radicale delle norme che regolano i trasferimenti. In questa giungla di direttive e contraddizioni, resta da vedere se l'appello di Votano troverà ascolto o se verrà disperso nel rumore di fondo di un sistema che sembra aver dimenticato il significato delle parole "equità" e "meritocrazia". Nel frattempo, i militari italiani continuano a navigare nel mare incerto dei trasferimenti, sperando che il prossimo porto non sia solo l'ennesima tappa di un viaggio all'insegna dell'assurdo.

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