Le Mappe dei tempi nuovi, titolo di questa ventitreesima edizione del Marina Café Noir, hanno dovuto fare i conti con la geografia instabile della contemporaneità. A causa dell’interdizione dello spazio aereo da e per Tel Aviv, gli incontri di sabato 21 giugno con Francesca Mannocchi e Nathan Thrall si sono svolti in collegamento streaming. I due corrispondenti di guerra, impegnati nei territori in conflitto, erano attesi a Cagliari sino all’ultimo, ma le condizioni non lo hanno permesso. La loro partecipazione, seppur a distanza, ha comunque mantenuto intatto il valore e la forza della testimonianza, offrendo al pubblico un punto di vista diretto e prezioso su uno dei momenti storici più delicati degli ultimi anni.
Domenica 22 giugno, il festival si prepara al gran finale con una giornata ricca di incontri, parole e musica. Alle 18.45 si aprirà la serata con l’originalità e le armonie vocali delle Balentes, che daranno il via agli appuntamenti letterari.
Alle 19 sarà protagonista Giancarlo De Cataldo con Un cadavere in cucina (Einaudi Stile Libero), una delle prime uscite pubbliche del nuovo romanzo che riporta sulla scena Manrico Spinori, il pm melomane, e la sua collaboratrice Gavina Orrù, esperta di informatica. L’autore dialogherà con Alberto Ibba.
Alle 20 spazio a una nuova voce della narrativa italiana: Rosita Manuguerra presenterà Malanima (Feltrinelli), romanzo d’esordio ambientato a Favignana, capace di toccare temi universali con una scrittura limpida e intensa. L’incontro sarà condotto da Marco Amerighi, scrittore e direttore di Book Pride.
Alle 22 un momento dedicato alla memoria di Emilio Lussu, a cinquant’anni dalla scomparsa. Scrittore, antifascista, combattente e figura centrale della storia italiana del Novecento, sarà raccontato dalla voce di Michela Atzeni in un ritratto a più dimensioni.
Seguirà Alice nel paese delle meraviglie, reading-concerto ispirato proprio al romanzo di De Cataldo, con in scena il premio Ubu Valentino Mannias e le musiche dei Gras de pollo.
Chiusura in musica alle 23, con il ritorno sul palco di due maestri del jazz internazionale: Paolo Angeli, inventore della chitarra sarda preparata, e Antonello Salis, fisarmonicista e pianista tra i più imprevedibili della scena europea. Dopo le prime collaborazioni nel 2002, il duo si ricompone per un’esibizione che suggella lo spirito del Marina Café Noir: contaminazione, libertà, radici.
Un festival che continua a interrogare il presente attraverso i libri, le voci e i suoni. Anche quando le rotte cambiano all’ultimo istante.