Dalle promesse alla sabbia. Con 1.350 tonnellate di posidonia già rimosse e 400 tonnellate di sabbia riposizionate negli arenili, la spiaggia urbana di San Giovanni – quella prima del canalone – non è più una “spiaggetta”, ma un litorale vero e proprio. L’intervento, coordinato dal Settore Ambiente del Comune, è ancora in corso, ma i risultati si vedono già: metri e metri di arenile restituiti a cittadini e turisti, mentre il maquillage continua sotto gli occhi vigili degli operai e delle ruspe.
«L’obiettivo – spiega l’assessore all’Ecologia Raniero Selva, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo insieme al sindaco Raimondo Cacciotto – è di ampliare la spiaggia fino al limite del canalone, in modo da offrire una nuova e più ampia opportunità di fruizione del litorale ai cittadini e visitatori». La previsione è concreta: si libereranno altri 15 metri lineari di spiaggia dalla posidonia, ottenendo – è l’intento – un’area completamente bonificata e fruibile.
Nel frattempo si lavora anche altrove. In viale Primo Maggio, dove crescono le dune sabbiose, il Servizio Ambiente ha avviato un’operazione di salvaguardia con l’installazione di staccionate a protezione, realizzate dagli operai impegnati nei Progetti Lavoras. Un tentativo di difendere la fascia costiera da incuria e vandalismi, che – come ogni estate – minacciano ciò che la manutenzione cerca di preservare.
L’attenzione, sottolinea l’amministrazione, non è episodica. Al recente G20 Spiagge, Alghero ha portato il proprio contributo alle politiche comuni sulla gestione del patrimonio costiero. «Sicuramente – commenta Selva – è da accogliere con favore l’approdo del disegno di legge che riconosce lo status di città balneare».
Parole nette, che non promettono miracoli ma parlano di lavoro concreto. Il mare, intanto, si riprende la sua spiaggia. E Alghero, passo dopo passo, se la riprende con lui.