Non bastano le statue colossali per rendere grande una civiltà, servono visione, metodo e comunità. E Cabras, almeno in questo, non ha da imparare da nessuno. Si è chiuso con uno straordinario successo di pubblico il Festival Internazionale dell’Archeologia, promosso dalla Fondazione Mont’e Prama, nella cornice del Museo Civico Giovanni Marongiu. Una settimana che ha riportato la Sardegna al centro del Mediterraneo, là dove per secoli è stata nodo di traffici, scambi e civiltà.
Anthony Muroni, presidente della Fondazione, lo dice chiaramente: «È il successo di un metodo, quello del lavorare insieme». E in effetti il festival, tra conferenze, performance e scavi annunciati, ha mostrato una Sardegna capace di superare le barriere accademiche per trasformarsi in laboratorio vivo, dove studiosi, cittadini e istituzioni dialogano.
Il cuore della giornata conclusiva ha pulsato intorno alla penisola del Sinis, tra il nuraghe Cannevadosu e la laguna di Cabras. Studiosi come Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Carlo Tronchetti e Anna Paola Delogu hanno tracciato un fitto reticolo di connessioni tra la Sardegna nuragica e l’Egeo, mentre Rita Auriemma e Piergiorgio Spanu hanno riportato il pubblico sotto il livello del mare, tra le sabbie del tempo e le acque della laguna. È un'archeologia che scava, certo, ma che interroga anche il presente.
A condurre la serata, Ambra Pintore; a dare il tono e la voce musicale, Ilaria Porceddu ed Emanuele Contis. Ma non finisce qui.
Stasera, nel segno dell’incrocio tra passato e presente, anteprima del Festival Letterario dell’Archeologia: sul palco, i giornalisti Paolo Mieli, Massimo Franco, Gaia Tortora e lo stesso Muroni, con un talk dal titolo eloquente: “Giornalismo, la storia del presente”. L’appuntamento è al Museo Marongiu, ore 20:30, e promette un confronto ad alta quota sui mestieri della parola e della memoria.
Poi, dal 8 all’11 luglio, il festival si sposta nella suggestiva Peschiera di Mar’e Pontis, dove le parole si faranno racconto, tra presentazioni, dialoghi e performance. Non mancheranno momenti dedicati ai bambini, tra escape room, laboratori e cacce al tesoro a tema archeologico-letterario, organizzati da Lost Room e l’Accademia d’Arte di Cagliari. E intanto, ogni giorno, si potrà visitare gratuitamente il sito di Mont’e Prama, con sei turni guidati (prenotazione obbligatoria al numero +39 379 170 0454).
In coda al programma, due serate “OFF” nel borgo marino di San Giovanni di Sinis. Il 29 luglio, Piccolo trattato di ossessioni di Laura Fortuna con Ivana Busu; il 30, Erano gli anni, di e con Daniele Congiu e Michela Atzeni. Ingresso gratuito, ma consigliata la prenotazione.
A sigillare il tutto, il 28 e 29 giugno, il doppio concerto Morricone dirige Morricone, nell’antica città di Tharros. Andrea Morricone, figlio del Maestro, dirigerà l’orchestra Roma Sinfonietta. A cantare con lui, il Coro G.P. da Palestrina di Cabras. Uno spettacolo che è, al tempo stesso, rito e memoria, arte e radici. Proprio come questo festival.