Pungolato dai commenti social e dalla stampa, Marco Colledanchise ha deciso di chiarire in una diretta cosa intende per “opportunità” legata al nuovo volo Olbia–New York.
«Non capisco i commenti di chi continua a dire “sì, ma mancano i voli per Roma”, “sì, ma mancano i voli per Milano”. È vero, è un grave problema – ha ammesso – ma è una competenza regionale. Il nostro aeroporto sembra sempre depotenziato ed è una battaglia che dobbiamo combattere. Ma questo non toglie che, quando capita una buona notizia, non si debba festeggiare».
Colledanchise non risparmia una frecciata ai cosiddetti “debbie downer”, quelli che «anche nella buona notizia trovano il lato negativo». Poi entra nel merito: «Questa è un’occasione anche per Alghero e per il Nord Sardegna. Se siamo intelligenti possiamo fare marketing e attrarre chi prende quell’aereo nella nostra città. Il brand Alghero può significare sport all’aria aperta, natura, eventi unici. Non solo mare».
E qui arriva il collegamento all’Ironman e al Crossfit: «L’Ironman non è solo triathlon, è un marchio, come il Crossfit. Una gara con quel nome attira molto più di una qualsiasi competizione simile senza marchio. Per questo dobbiamo costruire un modello che identifichi Alghero come città dello sport all’aria aperta. Se sponsorizziamo bene questa immagine a New York, un americano prende il volo diretto per Olbia e in un’ora e mezza è qui».
Sul prezzo dei biglietti Colledanchise è realista: «Quel volo non è per i sardi, costa troppo. È per gli americani altospendenti, che non badano alla spesa ma alla comodità. E se sanno che qui trovano eventi di livello mondiale, vengono senza problemi».
Infine l’appello: «Se siamo intelligenti e ci affidiamo a persone di competenza, possiamo avere grandi opportunità per tutti i cittadini. Se invece ci limitiamo a dire “c’è il volo, se vogliono vengono”, allora rimarrà un’occasione solo per Olbia».