Si alza il livello dello scontro istituzionale sulla riforma urbanistica in discussione in Sardegna. Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto ufficialmente scrivendo alla presidente della Regione Alessandra Todde e al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, sollecitando un adeguamento immediato della normativa regionale alle disposizioni del decreto-legge “Salva Casa”.
Al centro della questione, la disciplina relativa ai micro-appartamenti: la bozza del disegno di legge regionale – che questa sera dovrebbe ottenere il via libera dalla Commissione Governo del Territorio presieduta da Roberto Li Gioi (M5s) – mantiene inalterate le soglie minime di abitabilità per i monolocali, ignorando le novità introdotte dal provvedimento nazionale. Una scelta che ha acceso il faro del Mit, preoccupato dalla mancata armonizzazione normativa tra centro e periferia.
Il decreto “Salva Casa” – spiega una nota del ministero – ha abbassato i limiti di superficie e di altezza minima degli alloggi, portandoli da 2,70 a 2,40 metri, introducendo criteri più flessibili per rispondere a nuove esigenze sociali, economiche e abitative. Secondo Salvini, «gli standard edilizi sono un livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, da garantire su tutto il territorio nazionale».
L’obiettivo dichiarato dal ministero è duplice: rendere accessibile l’abitazione anche a giovani, lavoratori e famiglie monopersonali in contesti urbani dal costo elevato, e limitare il consumo di nuovo suolo valorizzando il patrimonio edilizio esistente.
Nel frattempo, il Ministero della Salute, con il supporto tecnico del Mit, sta aggiornando gli standard minimi igienico-sanitari dei micro-alloggi, in linea con le più recenti tecniche costruttive. Nelle more della definizione tecnica, le disposizioni del decreto garantirebbero comunque condizioni adeguate di abitabilità.
Ma la partita è tutt’altro che chiusa. Il centrodestra, attualmente all’opposizione in Consiglio regionale, si prepara a dare battaglia in aula. «Purtroppo tante cose che sono all'interno del decreto nazionale non sono state recepite in questo testo – ha dichiarato Franco Mula (FdI), vicepresidente della Commissione –. Noi prepareremo gli emendamenti e naturalmente in aula daremo battaglia, perché è una legge sovraordinata e bisogna solo darne attuazione. Ci sono delle restrizioni che noi non riusciamo a capire».
Il nodo politico è chiaro: può una Regione decidere di ignorare parzialmente una normativa nazionale che incide direttamente su diritti essenziali come l’abitare? E, ancora: la scelta del centrosinistra sardo di mantenere limiti più restrittivi è una difesa della qualità edilizia o un ostacolo ideologico a soluzioni abitative più flessibili?
L’aula si appresta a votare un testo che sarà il primo banco di prova per la giunta Todde in materia urbanistica. Ma lo scontro è già entrato nel vivo, con il centrodestra compatto a difesa dell’applicazione integrale del “Salva Casa” e il Governo nazionale che, con la penna di Salvini, ha tracciato con chiarezza la propria aspettativa politica.