Treno a idrogeno, il comitato di borgata di Maristella lancia una proposta visionaria

Il Comitato di Borgata di Maristella torna a far sentire la sua voce e lo fa con una proposta che guarda al futuro: un treno a idrogeno che colleghi l’aeroporto di Alghero alle località turistiche della zona, passando per Santa Maria la Palma e lambendo le spiagge di Porto Ferro, Porticciolo, Mugoni e Bombarde, per poi rientrare verso Alghero passando da Fertilia. Un progetto ambizioso, una visione che i promotori ritengono non solo possibile, ma necessaria.

“Chiediamo alla politica algherese di vedere e cogliere questa enorme opportunità che si presenta all'orizzonte – dichiara Tonina Desogos, presidente del Comitato di Borgata di Maristella – A questa giovane amministrazione comunale non può sfuggire l'enormità dei fondi a disposizione per questo progetto. La rimodulazione dello stesso può consentire la modifica del vettore energetico e la modifica del tracciato”.

Il progetto non è solo un sogno, ma una proposta concreta che punta a risolvere problemi annosi del territorio, come la mobilità dei residenti delle borgate e le difficoltà di collegamento per i turisti. “Chiediamo alla politica di essere creativa, di pensare in grande – continua Desogos – Chiediamo di valutare la possibilità di creare un circuito snello di monorotaia elettrica che, passando dall'aeroporto, si diriga verso Santa Maria la Palma per poi lambire le spiagge di Porto Ferro, Porticciolo, Mugoni, Bombarde per poi rientrare verso Alghero passando da Fertilia”.

Una proposta che, secondo il Comitato, avrebbe un impatto positivo non solo sul turismo, ma anche sulla qualità della vita dei residenti, riducendo traffico, problemi di parcheggio e inquinamento. “Pensare di arrivare alle Bombarde, a Mugoni e persino a Porto Ferro con un trenino elettrico da Alghero non sarebbe un sogno e un enorme valore aggiunto per la città? Meritiamo di essere presi sul serio rispetto a questa proposta e chiediamo una valutazione della stessa in primis all'assessore alla programmazione, Enrico Daga, noto per non aver paura di sognare in grande”, conclude Desogos.

Ora la palla passa all’amministrazione comunale, chiamata a dimostrare se saprà accogliere questa visione innovativa o se preferirà lasciare cadere nel vuoto l’invito a guardare oltre l’orizzonte.

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