Dopo la furia del fuoco che domenica scorsa ha inghiottito la campagna tra Santa Maria La Palma, Zirra, Monte Siseri e Porto Ferro, la Giunta comunale guidata dal sindaco Raimondo Cacciotto ha deliberato oggi la dichiarazione dello stato di emergenza e calamità ai sensi della Legge Regionale n. 28/1985. Una decisione inevitabile, dinanzi al paesaggio di alberi anneriti, terreni devastati, macchinari distrutti e famiglie evacuate in fretta e furia.
La delibera — trasmessa alla Prefettura di Sassari, alla Presidenza della Giunta Regionale, alla Protezione civile, agli Assessorati regionali competenti e ad ARGEA — chiede l’avvio immediato di un tavolo operativo con gli enti regionali. L'obiettivo: definire un piano d'intervento, quantificare le risorse finanziarie necessarie e coordinare il ripristino dei luoghi e il ristoro dei danni.
«Da una preliminare ricognizione fatta — commenta il sindaco Cacciotto — gli interventi urgenti e straordinari riguardano prioritariamente il ripristino del patrimonio arboreo forestale, delle reti stradali e idriche a fini agricoli, dei manufatti e delle infrastrutture, il sostegno alle aziende agricole e alle attività agro-pastorali. Oltre a tutte quelle misure necessarie per rispondere alle situazioni di emergenza che si sono verificate».
Il rogo, spinto da un vento violento e imprevedibile, ha messo in ginocchio l’intera area. Le fiamme hanno costretto all'evacuazione di alcune abitazioni nella borgata di Santa Maria La Palma, e per garantire la sicurezza dei cittadini è stato aperto il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) presso Piazza Olbia.
Mentre i mezzi aerei e le squadre a terra proseguono nelle operazioni di spegnimento e bonifica, la macchina amministrativa si muove per avviare la fase di ricognizione precisa dei danni. Solo alla fine di queste operazioni, e in coordinamento con le istituzioni regionali, si potrà quantificare l'effettiva portata del disastro e definire gli aiuti necessari.
Contestualmente, la Giunta ha chiesto alla Regione un immediato intervento finanziario per fronteggiare l’emergenza. «Il territorio non può aspettare — è il messaggio che emerge dalla delibera — servono subito fondi e azioni concrete per restituire dignità e speranza a chi ha visto andare in fumo il frutto di una vita intera».
In queste ore restano le immagini di un paesaggio ferito e di un’intera comunità costretta a fare i conti con la potenza distruttiva del fuoco. Una ferita aperta che richiede ora cura, risposte e interventi rapidi, oltre le parole.