La Sardegna continua a fare i conti con il fuoco. Non soltanto roghi dolosi, ma anche incendi scatenati da imprudenza, imperizia e inosservanza delle regole. Il bilancio degli ultimi giorni parla chiaro: nove persone denunciate per incendio colposo, numerosi ettari di territorio devastati, un arresto a Pula.
Il Servizio Territoriale di Cagliari ha intensificato le attività di accertamento sulle cause dei recenti focolai. Dietro molti incendi, non c'è la mano criminale di un piromane ma la leggerezza di chi non rispetta le norme minime di sicurezza.
Pula: scintille da allacci elettrici improvvisati
Nella Pineta di Santa Margherita di Pula, un principio di incendio è stato provocato da collegamenti elettrici irregolari, realizzati con quadri volanti non conformi. Il surriscaldamento ha generato scintille, subito alimentate dalla vegetazione secca. Solo l’intervento tempestivo del Corpo Forestale ha evitato un disastro maggiore.
Macchine agricole fuori controllo: Arbus, Ballao e Villasor
In tre distinti episodi, le fiamme sono partite da mezzi agricoli mal manutenuti, utilizzati in piena estate, quando il rischio è massimo. In un caso, una mietitrebbia è andata completamente distrutta.
Abbruciamenti fuori legge: Villacidro e Villasimius
Due incendi sono stati provocati da abbruciamenti illeciti di residui vegetali, effettuati senza autorizzazione e senza le previste fasce di protezione. Le fiamme, sfuggite al controllo, hanno richiesto anche l’impiego di mezzi aerei.
Tra Elmas e Assemini: la folgorazione di una cornacchia
Singolare l’episodio tra Elmas e Assemini: un volatile, colpito da una scarica elettrica su un palo privo di dissuasori, è caduto incendiato su sterpaglie secche, generando un incendio di interfaccia.
Tutti i focolai hanno minacciato o interessato aree boschive e agricole, mettendo in pericolo vite, abitazioni e colture. Il reato di incendio colposo prevede una pena fino a 5 anni di carcere e l’obbligo di risarcire i danni ambientali e le spese di spegnimento.
Il caso di Pula: dall'innesco artigianale all'arresto
Il 29 maggio scorso, un incendio è divampato a Su Leunaxi, minacciando le case periferiche di Sarroch e la raffineria SARAS. Grazie a una segnalazione tempestiva, il Corpo Forestale, Vigili del Fuoco e Barracelli di Sarroch hanno contenuto le fiamme prima che raggiungessero le aree sensibili.
Durante i rilievi, è stato rinvenuto un ordigno incendiario artigianale, tipico degli inneschi a tempo. Analisi video e perquisizioni successive hanno portato all’arresto di un uomo. Il GIP, valutati i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione, ha disposto i domiciliari con braccialetto elettronico.
Appello alla responsabilità
Il Corpo Forestale ribadisce che il rispetto delle prescrizioni antincendio non è un’opzione, ma un dovere civile. Con la vegetazione secca e temperature elevate, anche un piccolo errore può trasformarsi in tragedia.
La Sardegna brucia. E troppo spesso, non è solo colpa del vento o della siccità, ma della mano dell’uomo, che continua a sottovalutare la forza distruttiva del fuoco.