L’estate sarda 2025 segna un nuovo capitolo di maleducazione e arroganza in mare. Questa volta il teatro è stato Talmone Porto Cuncato, perla del litorale di Palau, dove un gommone, proveniente da un natante battente bandiera spagnola ormeggiato al largo, ha ignorato ogni regola e buon senso.
Senza curarsi delle norme che tutelano la sicurezza dei bagnanti, il mezzo ha acceso il motore ed è entrato a tutta forza nello spazio riservato alla balneazione, fermandosi a meno di due metri dalla riva. Tra i turisti increduli, molti dei quali stavano facendo il bagno, la scena ha provocato paura e indignazione.
I tre diportisti spagnoli a bordo del gommone sono stati avvicinati dai volontari del Comitato “Amici di Talmone e Cala di Trana”, che li hanno invitati ad allontanarsi immediatamente, ricordando loro che la legge impone un limite minimo di 200 metri dalla costa per qualsiasi natante a motore.
Una leggerezza? Una sfida? O più semplicemente, l’ennesima dimostrazione di un turismo superficiale e irrispettoso, che calpesta le regole e mette a rischio la sicurezza altrui pur di conquistare uno scatto più vicino alla battigia.
L’episodio è stato denunciato sui social dallo stesso Comitato, impegnato da anni nella difesa e nella tutela di uno degli angoli più suggestivi e fragili del territorio palauese.
Quella che dovrebbe essere una stagione di bellezza e rispetto per l’ambiente si trasforma, troppo spesso, in una galleria di gesti cafoni e pericolosi. E intanto, mentre i volontari fanno da sentinelle, la domanda resta: quanto dovremo aspettare perché il mare sardo venga rispettato davvero?