Sassari, urla alla polizia: «Voi non sapete chi sono io». Arrestato un cinquantenne per resistenza

Scene da commedia amara ieri sera nel cuore di Sassari, in Corso Trinità. Un cinquantenne, già noto per i suoi eccessi di vanità, ha dato spettacolo davanti a un bar, dove sosteneva di essere stato aggredito. Armato di un coccio di bottiglia, agitava le braccia e raccontava ai presenti di aver subito un pestaggio, attirando l’attenzione di clienti e passanti.

Quando la polizia è arrivata sul posto, chiamata per sedare la lite, si è trovata di fronte a un uomo tutt’altro che collaborativo. Alla vista degli agenti, il cinquantenne ha tentato in tutti i modi di impedire la perquisizione della sua auto, opporsi a un controllo che per lui — nelle sue fantasie di grandeur — pareva un affronto personale.

Portato in questura, non ha mancato di recitare l’ultima parte della sua commedia: «Voi non sapete chi sono io», ha urlato ai poliziotti, come un guitto convinto di stare sul palcoscenico sbagliato. Ma i tutori dell’ordine non si sono lasciati impressionare da proclami di nobiltà immaginaria.

Questa mattina, davanti alla giudice Silvia Masala, si è tenuta la direttissima. L’uomo, difeso dall’avvocato Andrea Piroddi, è uscito dal tribunale con l’obbligo di firma.

Una frase, la sua, che suona come il ritornello stanco di un’Italia che non smette mai di produrre personaggi convinti di valere più degli altri. E che poi finiscono, puntualmente, a fare i conti con la realtà — e con la legge.

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