“Non esistono territori entrati o rimasti fuori. Tutti devono avere pari dignità, pari risorse e pari strumenti”. Così la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha ribadito l’impegno della Giunta regionale verso una valorizzazione diffusa e inclusiva del progetto “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna”, recentemente riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità.
L’incontro si è svolto a Villa Devoto e ha visto la partecipazione dell’assessora alla Cultura Ilaria Portas, dell’assessore al Turismo Franco Cuccureddu, della responsabile scientifica del progetto Giuseppa Tanda e dei sindaci dei Comuni interessati dal riconoscimento. Presenti anche i primi cittadini dei territori i cui siti non sono stati inseriti nella lista UNESCO, ma che, come sottolineato dalla stessa Todde, “devono essere sin da subito parte integrante del percorso”.
“Appena conclusa la fase a Parigi – ha affermato la presidente – non vedevo l’ora di incontrarvi per dare concretezza al progetto. Il riconoscimento UNESCO non deve restare un titolo formale, ma trasformarsi in un’occasione reale di cambiamento per la nostra isola”.
Particolare attenzione è stata riservata alla mobilità tra i siti archeologici. “Oggi è spesso impossibile spostarsi da un sito all’altro con i mezzi pubblici – ha spiegato Todde – ed è un limite che va superato con investimenti mirati, creando occupazione e attrattività per un turismo culturale sostenibile e moderno”.
La presidente ha annunciato anche la nascita di una fondazione, incardinata nella Presidenza della Regione, con il compito di coordinare e sostenere il progetto in collaborazione con tutti gli assessorati competenti. “Monitoreremo insieme i rapporti con l’UNESCO – ha concluso – e costruiremo un’identità condivisa. Questo riconoscimento è stato anche un successo geopolitico: l’Italia è oggi il Paese con più siti UNESCO al mondo, anche grazie alla Sardegna. Ora tocca a noi costruire il futuro”.