Sfida incredibile per l'Italia nella finale con la Turchia. Le azzurre vanno in vantaggio due volte ma subiscono dei black out pericolosi. La Turchia è trascinata da una Vargas pazzesca (33 punti) che l'Italia riesce a fermare sono al tie break. Egonu (22) e Antropova (14) con il lavoro fondamentale di Sylla (19) rialzano le azzurre. Così l'Italia vince il secondo titolo mondiale della sua storia 23 anni dopo la finale di Berlino.
Campionesse del mondo. Le azzurre non smettono di stupire e di entusiasmare. L’infinita Italia di Julio Velasco torna a conquistare l’oro iridato dopo 23 anni (Berlino 2002) e lo fa al termine di una finale combattutissima contro la Turchia dell’italiano Daniele Santarelli. A Bangkok, dove l’anno scorso il ct guidò l’Italia al primo trionfo (la Nations League 2024) sotto la sua guida, la Nazionale continua nella sua striscia di vittorie arrivando a 36. Per la finale Velasco non cambia le scelte portate avanti per tutto il Mondiale e conferma Orro in regia, Egonu opposta al palleggiatore, Sylla e Nervini schiacciatrici, Fahr e Danesi al centro, De Gennaro libero. In avvio le scorie della semifinale vinta con il Brasile rimangono nella testa delle azzurre, soprattutto in quella di Egonu che nei primi tre attacchi non riesce a incidere: una difesa, un errore e una murata. Al quarto tentativo Paola si sblocca e tutta l’Italia ne giova. Si viaggia punto a punto per tutto il 1° set con la Turchia che cavalca appena può la potenza in attacco di Vargas mentre Orro cerca di variare di più il gioco. Nel finale di set sono più ciniche le azzurre che con un attacco vincente di Nervini chiudono il parziale. Il secondo set comincia in salita con l’Italia incapace di superare il muro: Nervini viene fermata a ripetizione mentre Egonu non riesce più a mettere palloni a terra. Velasco si gioca la carta Antropova al posto di Egonu (8-2 Turchia) ma l’inerzia del parziale non cambia. La squadra di Santarelli continua a dominare a muro (7-2 nei primi due set) e chiude il set con un ace di Vargas. Il ct delle azzurre nel 3° set ripropone Egonu dall’inizio. Egonu ripaga la fiducia perché in attacco torna a passare con continuità (10 su 13 nel parziale, oltre a 2 muri e un ace). L’Italia arriva a condurre anche con 4 punti di vantaggio (13-9) ma la Turchia non molla grazie a un muro ermetico e ai colpi di Vargas. È proprio grazie a un turno in battuta dell’opposta turca che la squadra di Santarelli riesce ad annullare tre set point (dal 24-21 al 24-24) prima di capitolare sotto i colpi di Egonu. Già, proprio Paola, la bomber azzurra in difficoltà a inizio match. Sono suoi tutti i 5 punti azzurri che dal 21-21 lanciano le azzurre fino al 26-24. Con le spalle al muro la Turchia reagisce. Vargas si conferma bomber affidabile, le centrale Zehra GuneS e Eda Erdem sono rivali ostiche per Danesi e Fahr mentre l’Italia commette qualche errore di troppo e si lascia scappare le avversarie che chiudono con due attacchi di Vargas (10 punti nel 4° set). Come nel 4° set, anche nel tie-break Velasco preferisce Giovannini a Nervini. Nella partita a scacchi Velasco si gioca la carta Fersino in ricezione al posto di Sylla e ha ragione il ct: una difesa e qualche buona ricezione aiutano Orro nella costruzione del gioco. Un muro di Antropova – dentro con il doppio cambio - regala il 9-7. Il muro di Sylla dà il +3 (11-8). L’Italia vede il traguardo ma non c’è scritto arrivo. La scritta è chiara: campionesse del mondo! Il punto che fa partire la festa è un muro di Sylla.