Le grandi manovre. Del quotidiano sassarese La Nuova Sardegna. In mano al Gruppo editoriale dell'imprenditore abruzzese Leonardis, specialista nell'acquisizione di testate locali in grande sofferenza. Il gran regista è Luciano Tancredi. Abruzzese anche lui. Naturalmente. Promosso dopo due epici rovesci: sfiduciato da alcune testate del Gruppo e poi autore del fallimento, in meno di un anno, di Sardinia Post, dopo che aveva promesso una stagione trionfale. "Ci sarà da divertirsi", disse prendendo il comando della povera testata. Ma gli insuccessi non hanno scalfito la fiducia in lui di Leonardis. E così Tancredi è diventato direttore della Nuova Sardegna e, persino, segretario generale del Premio di Giornalismo Regione Sardegna. Nato nell'isola di Ischia, in Campania, da una costola del Gruppo dei fratelli Valentino. Quelli noti per il Premio Internazionale di Giornalismo di Ischia. Rigorosamente ripreso ogni anno da RAI 1. E che, solo per un caso, quest'anno (a febbraio) ha premiato come giovane comunicatore Jacopo Gasparetti, portavoce della 5 Stelle AlessandraTodde, Presidente Regione Sardegna. Luciano Tancredi, ha inaugurato la sua Direzione sassarese concedendo due pagine di intervista-propaganda ad Alessandra Todde. Ed ha contestualmente varato il Premio giornalistico Regione Sardegna, di cui è il deus ex machina. Ma sostanzialmente la organizzazione è dei campani fratelli Valentino. Il premio è targato graziosamente come "sardegnolo" con "Ichnos", società dei due fratelli di Ischia. E da "Insulae", che all'epoca della Giunta Solinas, nel dicembre 2023, ricevette dalla RAS il diritto a un contributo di 200 mila euro. Vincolato: quei soldi cioè devono essere spesi solo per il premio giornalistico e non per altro. Mentre Solinas è tornato nel limbo dei nulla facenti della politica, la palla è passata in mano all'assessore regionale alla Cultura Ilaria Portas (Sinistra Futura). Pareva che il premio fosse destinato alla stampa estera. Ma non è così. Infatti sulla Nuova Sardegna compaiono i nomi dei vincitori delle varie sezioni, tutti italiani e tutte firme di qualità. Peraltro ci sarà anche un riconoscimento per un giornalista straniero. In giuria appaiono nomi di direttori di testate nazionali, sarde e persino la assessora Portas, totalmente a digiuno di giornalismo. Ma è quella che deve cacciare i soldi. Questa sceneggiata sardo-campana-abruzzese del Premio Regione Sardegna organizzato da due fratelli napoletani di Ischia, con la regia di un segretario generale abruzzese, si svolgerà nella cornice del Forte Village di Pula, il cui Dg è il bravo manager calabrese Lorenzo Giannuzzi. Intanto sia la Governatrice Alessandra Todde che l'assessore Ilaria Portas hanno ufficialmente confermato al Mio Osservatorio che non saranno presenti alla prima edizione del Premio Regione Sardegna. Come esordio per il premio giornalistico della Regione Autonoma Sardegna non poteva esserci immagine peggiore. La realtà è che anche la cultura, nella Terra dei 4 Mori, è oggetto di una penosa colonizzazione. Il Gruppo Unione Sarda, escluso dai giochi, ignora il Premio. Però il suo direttore figura nella giuria. Un posto al sole è troppo bello per non essere accettato. Stando, narcisisticamente, al gioco degli interessi concorrenziali altrui. Con il muto disappunto dell'editore cagliaritano, Sergio Zuncheddu. Mario Guerrini.