Oggi la Festa della Repubblica è un’occasione per tutti gli italiani di celebrare la democrazia e i valori della Repubblica. Le celebrazioni ufficiali a Roma sono accompagnate da eventi in tutto il Paese, con cerimonie, concerti e manifestazioni che coinvolgono scuole, istituzioni e cittadini.
Il 2 giugno è anche un momento per ricordare il percorso storico che ha portato alla nascita della Repubblica e per riflettere sull’importanza della partecipazione civica e del rispetto dei diritti fondamentali.
Il 2 giugno rappresenta una data fondamentale per la storia italiana: è il giorno in cui si celebra la nascita della Repubblica Italiana, istituita ufficialmente nel 1946 a seguito di un referendum popolare che sancì il passaggio dalla monarchia alla repubblica. Questa ricorrenza è oggi una festa nazionale che unisce gli italiani nel ricordo delle lotte per la libertà, la democrazia e l’unità del Paese.
Il 2 e 3 giugno 1946 si tenne un referendum istituzionale che chiamò gli italiani a scegliere tra monarchia e repubblica come forma di governo per l’Italia post-bellica. Fu la prima volta che votarono anche le donne, un evento storico che segnò una svolta nella partecipazione politica della popolazione. Con una partecipazione altissima, circa l’89% degli aventi diritto, la maggioranza degli italiani (circa il 54%) scelse la repubblica, ponendo fine a 85 anni di regno della Casa Savoia.
Il risultato fu proclamato il 10 giugno 1946 dalla Corte di Cassazione. Il re Umberto II, sconfitto, lasciò spontaneamente il Paese dirigendosi in esilio in Portogallo. Contestualmente al referendum, furono eletti i membri dell’Assemblea Costituente, incaricata di redigere la nuova Costituzione italiana, che entrò in vigore il 1° gennaio 1948.
Il referendum e la nascita della Repubblica rappresentarono la fine di un’epoca segnata dalla dittatura fascista e dalla seconda guerra mondiale, e l’inizio di un percorso democratico fondato sui principi di libertà, giustizia e partecipazione popolare.
La Festa della Repubblica celebra non solo il risultato del referendum, ma anche i valori fondamentali su cui si basa la Repubblica Italiana: la democrazia, la libertà e l’unità nazionale. È un momento di riflessione sul passato e di impegno verso un futuro migliore, ricordando i sacrifici di chi ha lottato per la libertà e la giustizia sociale.
Il simbolo scelto per rappresentare la Repubblica fu l’Italia turrita, una figura allegorica che personifica la nazione, usata nella campagna elettorale e sulla scheda referendaria in contrapposizione allo stemma sabaudo che rappresentava la monarchia. Questa scelta suscitò polemiche, poiché l’Italia turrita ha un significato unificante e universale per tutti gli italiani.
La Festa della Repubblica fu istituita ufficialmente come festa nazionale nel 1949. La prima celebrazione avvenne nel 1947, mentre la prima parata militare si svolse nel 1948. Nel 1961, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, la festa si tenne a Torino, prima capitale d’Italia, anziché a Roma.
Negli anni ’70, a causa della crisi economica, il 2 giugno perse temporaneamente lo status di giorno festivo, diventando una festa mobile. Fu ripristinato come giorno festivo fisso nel 2001 grazie all’impegno del presidente Carlo Azeglio Ciampi, che ne sottolineò l’importanza come simbolo di unità e identità nazionale.
Durante la pandemia di Covid-19, nel 2020 e 2021, le celebrazioni si adattarono alle restrizioni: la parata militare non si svolse e il discorso del Presidente della Repubblica fu tenuto in luoghi simbolici come Codogno, epicentro del primo focolaio italiano.