Per il calcio, pratica esemplare. Avviso pubblico, graduatoria, due turni di allenamento all’Asd Alghero Calcio e uno alla Fc Alghero Srl. Tutto scritto, tutto tracciabile. Per il rugby, invece, silenzio e un campo — Maria Pia — occupato da una sola società, senza un atto formale. È la contestazione messa nero su bianco da Destra Democratica Italiana, Forza Italia e Riformatori Sardi: trasparenza al Mariotti, nebbia a Maria Pia.
Il punto è semplice. Sullo stadio Mariotti il Comune ha scelto la via maestra: bando, punteggi, assegnazione parziale e uso esclusivo per il calcio. L’Alguer Rugby aveva chiesto di allenarsi lì pur di non fermarsi, ma l’impianto è stato destinato solo al pallone. Quando si vuole, le regole si scrivono. E si fanno rispettare.
A Maria Pia, dicono i tre partiti, le regole non si vedono. Chi usa oggi il campo lo farebbe “senza titolo”. Nessuna smentita ufficiale. Nessuna procedura pubblica. Da qui la richiesta al sindaco: aprire subito un avviso anche per il rugby, con criteri chiari e accessibili, oppure disporre lo sgombero. O tutti nelle stesse condizioni, o nessuno. Il resto è arbitrarietà.
C’è anche un promemoria politico. In campagna elettorale il sindaco prometteva apertura e condivisione: “Non si può più verificare che la concessione sia ad uso esclusivo, occorre rivedere le regole e aggiungere una clausola che consenta alle società sportive, soprattutto quelle che svolgono campionati a livello nazionale, di accedere alle strutture anche usufruendo della quota parte di ore che spetta all’Amministrazione.” E ancora: “Occorre, oltre a rinnovati strumenti normativi, avere uno spirito più sportivo ed essere solidali e disponibili anche tra società. E se c’è un’esigenza, compatibilmente con le priorità di ciascuno, mettersi a disposizione. Nell’immediato bisogna trovare soluzioni che vadano incontro alle diverse richieste, senza resistenze o paletti.”
Oggi, chiedono Ddi, Fi e Riformatori, che fine hanno fatto quegli impegni? Perché per il calcio sì e per il rugby no? La risposta, per ora, non c’è. E quando la politica tace, il rumore lo fanno i sospetti. Qui non si chiede un favore: si chiede un metodo. Trasparente, uguale per tutti. Anche l’erba dei campi, a guardarla bene, cresce meglio con la stessa acqua.