Guida breve ai 13 Gremi della città di Sassari – Parte 6: Fabbri e Macellai.

  Ci siamo lasciati la settimana scorsa con voi lettori e lettrici della Gazzetta Sarda, attraverso le notizie tratte dai miei libri, e dedicate ai Gremi dei Viandanti e dei Piccapietre; ora è la volta dei Fabbri e dei Macellai.

  Gremio dei Fabbri. I Fabbri festeggiano Sant’Eligio come patrono il 1° Dicembre e il 25 Giugno; lo stendardo è rosso, hanno bandiera “piccola”, hanno cappella e Candeliere presso la Cattedrale di San Nicola, detengono il quarto posto nella Discesa dei Candelieri e il cero ligneo è il decimo a varcare la soglia di Santa Maria in Betlem per il Voto all’Assunta: tale Candeliere è stato costruito nel primo decennio del 2000. Il repertorio musicale si rifà al tamburo “solo”, e in ragione di suoni/passi processionali e della Faradda. Focalizzo due documenti correlati tra loro datati 1521 e 1561. Il gruppo di manoscritti sui Fabbri del Settembre 1521, è scritto in lingua catalana cinquecentesca, e latina. In questo gruppo di manoscritti, non c’è traccia di bandiera dei Fabbri, nemmeno di altri elementi religiosi, e non esiste la citazione di “confraria” (confraternita). I capitoli dello statuto-ordinazione dei Fabbri trattano normative professionali, relative ad abusi sul mestiere: sono molto simili alle regole dei Pittori del 1561. Il manoscritto sui Fabbri del 1561, è in lingua Sarda cinquecentesca e in lingua latina, con alcuni individuabili vocaboli catalani. Come già accaduto nel documento del 1521, i Fabbri sassaresi del 1561 supplicano il governo cittadino di far osservare le ordinazioni scritte nel passato, per estirpare gli abusi che si fanno in quel momento, ed introdurre il giusto rispetto delle regole nei Fabbri: il documento è in realtà un’integrazione di norme professionali, di mestiere, che non erano state comprese nell’ordinazione in lingua Catalana cinquecentesca del Settembre 1521; e non ci sono norme religiose (bandiera, patrono, etc). 

  Gremio dei Macellai. I Macellai festeggiano San Maurizio come patrono il 22 Settembre e San Bartolomeo il 24 Agosto; lo stendardo è rosso, hanno bandiera “piccola”, hanno cappella e Candeliere presso la chiesa della Santissima Trinità. Il Candeliere è stato costruito nel primo decennio del 2000 e amabilmente rinnovato nel 2016 in occasione della prima partecipazione alla Discesa dei Candelieri; detiene, il terzo posto nella Faradda ed è l’undicesimo cero ligneo a varcare la soglia di Santa Maria di Betlem per il Voto all’Assunta. Il repertorio musicale si rifà al tamburo “solo”, e in ragione di suoni/passi processionali e della Faradda. San Bartolomeo era una figura devozionale molto importante nel passato socio-religioso cittadino, trovandosi come principale patrono dei Pellicciai già nel ‘500. L’ordinazione-statuto dei Pellicciai del 1533, è stilato in lingua catalana cinquecentesca, con alcuni individuabili vocaboli latini. L’ordinazione-statuto dei Pellicciai regola le norme di mestiere e quelle religiose, ed alcuni capitoli sono molto simili a ciò che si legge per i Sarti-Calzettai nel 1532: quello che si riferisce all’andador, le riunioni convocate dai priori, la bandiera di seta, etc. Dello stesso anno, 1532, è il decreto attuativo dell’ordinazione. Cari lettori e care lettrici, alla prossima settimana, con i Gremi degli Autoferrotranvieri e dei Braccianti.

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