Catania – Il 5 dicembre segna una data destinata a entrare nelle cronache agricole del Mediterraneo. A Catania verrà infatti ufficialmente firmato il Patto di Federazione Sindacale tra le realtà agricole siciliane e sarde, un passo che il Centro Studi Agricoli definisce “storico” per portata politica e territoriale.
L’iniziativa nasce con basi già solide: oltre duecento aziende agricole siciliane hanno aderito ancor prima della firma. Un numero che certifica un’attesa concreta e la volontà diffusa di costruire una rappresentanza alternativa, libera da vincoli tradizionali e capace di affrontare i problemi quotidiani di agricoltori e allevatori.
Il patto sarà anche un banco di prova nella capacità del settore agricolo delle due isole di dialogare con la politica. Alla grande assemblea serale del 5 dicembre è prevista la partecipazione di europarlamentari e deputati siciliani, un segnale che colloca il nuovo fronte agricolo in un raggio istituzionale di primo livello. Il coordinamento della struttura siciliana sarà affidato a Francesco Isgroi, figura nota della politica catanese e da anni punto di riferimento per l’agricoltura locale.
Le dichiarazioni dei protagonisti raccontano la visione che ispira questo nuovo percorso comune. «È un ottimo accordo e un ottimo patto – afferma Tore Piana – che renderà sia la Sardegna che la Sicilia più forti, con una voce agricola libera, autorevole e finalmente ascoltata. Gli agricoltori e gli allevatori delle due isole, insieme, avranno un peso maggiore sia a Roma che nelle rispettive Regioni».
Francesco Isgroi sottolinea lo spirito non conflittuale dell’iniziativa: «Non saremo in contrapposizione con nessuno, ma saremo una voce nuova, libera e aggiuntiva, capace di rappresentare con coraggio i problemi reali degli agricoltori e degli allevatori, senza vincoli e senza condizionamenti».
La piattaforma comune del Patto si muove lungo direttrici ormai imprescindibili: tutela delle produzioni agricole locali, difesa degli allevatori, contrasto alla burocrazia, lotta agli squilibri territoriali, rappresentanza unitaria nelle sedi istituzionali. Obiettivi che disegnano un nuovo protagonismo mediterraneo, in cui le due isole maggiori possono presentarsi compatte nei dossier nazionali ed europei.
Con questa iniziativa, il Centro Studi Agricoli conferma la propria missione dichiarata: unire, rappresentare e dare forza ai territori agricoli del Mediterraneo, costruendo una casa sindacale realmente indipendente. La firma congiunta di Cagliari e Catania, datata 4 dicembre 2025, suggella l’inizio di un percorso che ambisce a ridisegnare gli equilibri della rappresentanza rurale nelle due isole.