?Con la sportività che la contraddistingue, Alessandra Zedda è stata una delle prime a congratularsi con il suo omonimo, Massimo, per la vittoria nella corsa al podio di primo cittadino di Cagliari. Un’affermazione, quella della sinistra, che ha il sapore di una rivalsa non tanto verso quella che sarebbe stata la prima donna-sindaco del capoluogo di Regione, quanto nei confronti di un’amministrazione precedente con tanti risvolti negativi. “Certo, la delusione è tanta.-ha detto Alessandra Zedda-Con i numeri che sono venuti fuori non c’è stata neppure possibilità di confronto. Evidentemente i cagliaritani si sono portati dietro delle scorie precedenti. Io comunque continuerò a lavorare per il bene della nostra città. Del resto il voto è l’unica certezza ed il popolo è sovrano ed accettiamo il verdetto espresso dai cittadini. Quello che posso dire è il fatto che noi abbiamo messo il massimo impegno ed il nostro progetto resta sempre vivo, soprattutto per il rispetto di coloro che hanno creduto in noi.
Ci saranno da fare delle riflessioni, ma ciò non ci esime dal profondere il massimo impegno”. Un tema che tiene banco è quello della nomina di Ilaria Salis, divenuta improvvisamente europarlamentare. Insegnante di scuola elementare, 39enne originaria di Monza, Ilaria Salis è una militante antifascista che, a febbraio 2023, sarebbe stata coinvolta in alcuni attacchi contro militanti di estrema destra in Ungheria. Dopo 15 mesi di detenzione a Budapest e dopo essersi sempre professata innocente, le vengono concessi i domiciliari e intanto, dopo essersi candidata alle Europee, è diventata europarlamentare tra le fila di Avs.
Alessandra Zedda è categorica: “A parte che non contesto assolutamente il risultato del voto, mi lasciano perplessa altri aspetti. Anzitutto mi chiede se per candidarsi le sia stato richiesto il casellario giudiziario, come a tutti noi. Se le fosse stato chiesto sarebbero venute fuori le quattro condanne che le sono state conferite. Ora, i casi sono due: o non esistono queste condanne, oppure non le è stato richiesto il casellario, come capita a tutti. Si fosse trattato di qualcuno di destra, sicuramente la condanna sarebbe stata immediatamente messa alla berlina. Saremo rappresentati al Parlamento europeo da chi è stata condannata. Per questa ragione posso dire che in Italia si vive in una situazione perlomeno confusa”. Per una Cagliari più vivibile, con mobilità e sicurezza al centro del progetto, Alessandra Zedda continuerà a battersi con l’aggressività e la voglia di fare che certo non gli manca nonostante la delusione patita nell’ultima tornata elettorale. Le idee non mancano e sicuramente la base per ripartire è già prestabilita.