Cagliari. In primo grado fu condannata a 3 anni e mezzo. Ieri è stata clamorosamente assolta in Corte d'Appello perché "il fatto non sussiste". Lei, Paola Di Francesco, segretaria dell'ordine dei Giornalisti e dell'AssoStampa, pareva la causa di tutti i mali. Che sembravano limitati agli ammanchi nelle casse sociali. Ma la gestione dei due enti, come denunciato a suo tempo duramente dall'Osservatorio, presentava molte "anomalie". Che non potevano ricondursi, comunque, alla responsabilità di una sola persona. La situazione era incompatibile con la figura di un ente pubblico come l'Ordine dei Giornalisti (l'AssoStampa è il sindacato). C'erano non poche incongruenze. Di cui molti sapevano ma tutti tacevano. Sino a quando non ci fu l'esposto sulla contabilità contro la segretaria. Esposto che, verosimilmente, faceva passare in secondo piano le altre gravi problematiche denunciate dell'Osservatorio. Ordine e AssoStampa, per tutelarsi, si rivolgevano ad un legale, che altri non era che il genero del Presidente dell'ente pubblico che rappresenta i Giornalisti. Ora i giudici di appello - Lavena (presidente) Castello e De Luca - hanno dichiarato che il "fatto non sussiste", come scrive stamane L'UnioneSarda. La segretaria aveva intanto raggiunto un accordo extragiudiziale, pagando 35 mila euro con la affermazione di una dichiarazione che non si trattava di una ammissione di colpevolezza. La sua assoluzione riporta indietro alle tante responsabilità sulla gestione delle due istituzioni dei giornalisti sardi. Con controlli evidentemente mancati e una certa "superficialità" operativa. Su cui, peraltro, nessuno, all'interno della categoria, ha ritenuto di dover indagare. Si è andati avanti con borbottii e indifferenza apparente, come se niente fosse accaduto. Accettando i fulmini sulla sola (ex) segretaria. A fronte di una realtà che era ben diversa. Mario Guerrini.