Cagliari, 12 settembre 2025 – Ansia, malinconia, insonnia. È la cosiddetta “sindrome da rientro”, il malessere che ogni settembre accompagna milioni di italiani dopo le ferie. Secondo uno studio di Pool Pharma, colpisce oltre il 35% della popolazione. Ma i sardi sembrano quasi immuni: appena il 14% ne soffre, contro il 53% dei lombardi e il 46% dei veneti.
La differenza, spiegano i ricercatori, non è geografica ma sociale. Nelle grandi città la vita corre, le scadenze pressano, e il ritorno alla routine diventa un muro contro cui si sbatte di colpo. Nel Sud e nelle isole il ritmo è meno feroce, e questo si riflette anche nel rientro.
Il sintomo più comune è l’insonnia: riguarda il 42% degli intervistati. Seguono stanchezza e debolezza (33%), irritabilità (18%) e, più raramente, ansia e tristezza (7%). Una sorta di “lutto da vacanza”, come lo definiscono gli esperti.
Camilla Pizzoni, direttore generale di Pool Pharma, chiarisce: «Non si tratta semplicemente di pigrizia o svogliatezza, ma di una reazione fisiologica e psicologica al ritorno a una routine intensa. Durante le vacanze, il nostro corpo e la nostra mente si adattano a un ritmo più lento e rilassato. Quando torniamo in ufficio, improvvisamente riattiviamo la modalità “stress” e questo cambiamento può creare scompensi».
La ricetta per affrontarla? Dormire meglio, fare movimento, curare l’alimentazione e non smettere di ritagliarsi spazi personali. «Condividere le sensazioni con colleghi e amici può essere un potente antidoto all’angoscia» aggiunge Pizzoni.
In sostanza, la sindrome da rientro esiste eccome. Ma in Sardegna la prendono con più filosofia. E forse il mare a due passi aiuta più di qualunque integratore.