Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, l'Italia saluterà l'ora solare per accogliere nuovamente l'ora legale. Alle 2 di notte le lancette andranno spostate un'ora avanti, sacrificando un'ora di sonno ma guadagnando più luce nelle serate primaverili ed estive. L'ora legale resterà in vigore fino all'ultimo fine settimana di ottobre, quando, nella notte tra sabato 25 e domenica 26, si tornerà all'ora solare.
Da anni il tema del cambio d'orario divide l'opinione pubblica e le istituzioni europee. Già nel 2015 la Commissione Europea fu sollecitata a valutare gli effetti del passaggio dall'ora solare a quella legale, in particolare in termini di risparmio energetico e impatti sulla salute. Nel 2018 il Parlamento Europeo si espresse a favore dell'abolizione del cambio d'ora, lasciando però ai singoli Stati membri la libertà di decidere quale sistema adottare. Il risultato? Un nulla di fatto. Nel 2023, la questione è stata nuovamente rimandata in attesa di un accordo tra i Paesi membri, mentre il dibattito resta aperto tra sostenitori e detrattori di questa consuetudine.
Chi difende l'ora legale sottolinea i benefici legati alla riduzione dei consumi energetici e alla maggiore esposizione alla luce naturale, che inciderebbe positivamente sul benessere psicofisico. Gli oppositori, invece, lamentano gli effetti negativi sui ritmi biologici e sulla produttività, specialmente nei primi giorni successivi al cambio d'orario.
Per il momento, dunque, la tradizione resta invariata: nella notte tra il 29 e il 30 marzo, gli italiani dovranno ricordarsi di spostare le lancette avanti di un'ora, con buona pace dei dormiglioni e con la promessa di serate più luminose per i mesi a venire.