Italia, crisi abitativa: Giovani lavoratori senza speranza di una casa propria

  Facciamo un giro in Italia, un Paese dove il sogno di possedere una casa è diventato un incubo che si protrae fino a notte fonda. Sì, perché a 30 anni, gli italiani sono ancora a casa con mamma e papà, e non certo per il desiderio di farsi coccolare o di avere la lasagna fatta in casa ogni domenica. No, la realtà è ben più cruda e tagliente. Immaginatevi a 35 anni, con un lavoro precario, magari pure tre, perché uno non basta mai, e con un reddito che, seppur dignitoso, viene schiacciato da un sistema bancario che, anziché dare una mano, ti chiude la porta in faccia. “Vuoi fare un mutuo da sola? Sei impazzita? Ma i tuoi genitori non possono darti una mano?” Questa la risposta tipica quando un giovane osa chiedere un mutuo. Perché in Italia non basta essere un adulto responsabile, devi anche essere supportato dai tuoi, come se fosse un diritto di nascita. Ma mettiamo che i genitori decidano di fare da garanti, firmare moduli su moduli e vendersi pure l’anima al diavolo. Alla fine, se hai fortuna, la banca ti concede, con un “forse” che sa più di minaccia che di promessa, un mutuo da 70-80 mila euro per una casa fatiscente, dove i buchi di proiettile della Seconda Guerra Mondiale sono diventati parte dell’arredamento. 

 E non finisce qui, perché dovrai anche sborsare una bella somma per la ristrutturazione, a meno che non ti piaccia vivere in una capsula del tempo. Le alternative? Prendere in affitto un monolocale di 30 metri quadrati a 850 euro al mese, o dividere una stanza con uno studente che non sa nemmeno cosa sia una bolletta. Certo, perché in Italia, l’indipendenza ha un prezzo salato e, se non lo puoi pagare, te ne stai a casa, dove puoi essere sicuro che mamma non ti farà mai mancare un pasto caldo. E la società non fa altro che alimentare questa farsa. “Un figlio quando lo fai? Guarda che ormai è tardi...” Ma come fa uno a mettere su famiglia se per avere un tetto sopra la testa devi venderti pure il primogenito? E se finalmente riesci ad uscire dal nido, lo fai con un debito che ti peserà sul collo fino alla vecchiaia, senza contare il costo della vita che ti succhia ogni centesimo. Questa è l'Italia di oggi, un Paese che ha abbandonato i suoi giovani, lasciandoli a sognare un futuro che non arriverà mai. E poi ci stupiamo se i Millennials sono la generazione con più sogni infranti e con più soldi spesi in terapia. Forse perché, invece di costruire il futuro, devono lottare per sopravvivere in un presente che li soffoca. E la colpa non è loro, ma di un sistema che li ha condannati a vivere in un limbo, eterni bamboccioni non per scelta, ma per necessità.

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