Il gioco dello scaricabarile in Sardegna: eolico, sanità e incendi, i tre temi spinosi del momento

  Nell'arcipelago politico sardo, dove ogni problema si tramuta in un caleidoscopio di responsabilità disattese, assistiamo all'ennesimo spettacolo di inefficienza e di ipocrisia. Tre sono le questioni che oggi avviluppano l'isola in un groviglio di polemiche e recriminazioni: l'eolico, la sanità e gli incendi. E come al solito, nessuno è colpevole, ma tutti sono vittime di un sistema che sembra essere disegnato per fallire. 

Eolico: Il vento delle polemiche

  Il primo tema è l'eolico. La Sardegna, con i suoi vasti spazi e i venti costanti, potrebbe essere il paradiso delle energie rinnovabili. Eppure, la questione degli impianti eolici si è trasformata in una battaglia campale tra ambientalisti, politici locali e multinazionali dell'energia. Gli uni gridano allo scandalo per lo sfregio paesaggistico, gli altri vedono nelle pale eoliche una panacea economica, mentre i terzi rincorrono il profitto a qualunque costo. Il risultato? Un’impasse totale. I progetti si arenano tra burocrazie elefantiache e veti incrociati, mentre l'isola continua a dipendere da fonti energetiche obsolete e inquinanti. Il gioco dello scaricabarile si perpetua, con la Regione che accusa Roma di immobilismo, e il governo centrale che risponde parlando di competenze locali. Intanto, il vento continua a soffiare, inascoltato, sopra le nostre teste.

Sanità: Un malato cronico 

  Passiamo alla sanità. Qui la situazione è al limite del paradossale. Ospedali che chiudono reparti, medici che emigrano, liste d'attesa che si allungano come le ombre al tramonto. Eppure, ogni amministratore che si succede alla guida della Regione promette rivoluzioni, piani straordinari, investimenti mirabolanti. La realtà è ben diversa: strutture fatiscenti, personale insufficiente e una gestione delle risorse che definire dilettantistica sarebbe un complimento. In questo caos, i cittadini sardi si trovano a fare i conti con una sanità pubblica che non riesce a garantire nemmeno l'essenziale. Chi può permetterselo si rivolge al privato, chi non può resta abbandonato a se stesso. E anche qui, il gioco dello scaricabarile è evidente: la Regione accusa lo Stato di tagli ai finanziamenti, lo Stato rimanda al mittente parlando di inefficienza gestionale locale. E i pazienti? Loro possono solo sperare di non ammalarsi.

Incendi: La fiamma dell'inefficienza 

  E infine, la piaga degli incendi. Ogni estate la Sardegna brucia, e ogni estate assistiamo alla stessa, identica, sceneggiata. Le autorità locali denunciano la mancanza di mezzi e risorse, il governo centrale invia qualche Canadair e promette aiuti. Ma il fuoco, implacabile, continua a divorare ettari di boschi, campagne, a volte case e vite umane. Gli incendi, in gran parte di origine dolosa, sono il risultato di una combinazione di fattori: disinteresse, malaffare, ma anche semplice incompetenza. La prevenzione è quasi inesistente, la manutenzione del territorio un miraggio. E quando le fiamme divampano, ci si affida alla buona sorte e all'eroismo di pochi vigili del fuoco, malpagati e mal equipaggiati. Anche qui, il rimpallo delle responsabilità è la regola: la Regione accusa i comuni, i comuni la Regione, e tutti insieme lo Stato. Nel frattempo, l'isola continua a bruciare.

Un'isola in cerca di colpevoli 

  In Sardegna, sembra che ogni problema sia destinato a diventare eterno, avvolto in una matassa di scuse, accuse e promesse non mantenute. L'eolico, la sanità e gli incendi sono solo i casi più eclatanti di una gestione politica che appare più interessata a conservare il proprio potere che a risolvere i problemi reali. E mentre i politici giocano allo scaricabarile, i cittadini sardi continuano a pagare il prezzo di questa inefficienza cronica.

  Pasqualino Trubia

Attualità

L'osservatorio di Guerrini: Luciano Uras e i progressisti di Massimo Zedda
Cagliari. Luciano Uras e i Progressisti di Massimo Zedda. Il feeling si è rotto. L'ex senatore, considerato il guru del Partito per la sua esperienza, ha fatto un clamoroso e inaspettato passo indietro. In effetti un po' di gelo sembra sia calato improvvisamente nei rapporti con Massimo Zedda. Qualcosa è a accaduta. Probabilmente c'è stata una dive...

L'osservatorio di Guerrini: La svolta politica
Regione Sardegna. Se la svolta politica è mantenere in carica, in molti casi, le risorse umane del nefasto quinquennio sardista-salviniano. Quelle stesse pedine del potere che hanno mostrato totale sudditanza al Governatore dello scellerato patto tra i 4 Mori e i colonizzatori lumbard del Carroccio. Semplicemente per opportunità di carrierismo. In ...

L'osservatorio di Guerrini: Racconto
Racconto domenicale. Ho vissuto i tempi bui degli anni di piombo. Quando le Brigate Rosse uccidevano uomini che rappresentavano, nella loro folle e criminale visione, simboli da abbattere. Nel 1977 a Torino colpirono il giornalista Carlo Casalegno, che morì dopo 13 giorni in ospedale. A Milano una formazione parallela delle Br, la Brigata 28 marz...

L'osservatorio di Guerrini: Lo scandalo degli speculatori politi nella sanità privata
Cagliari. Lo scandalo degli speculatori politici nella Sanità privata. Diversi esponenti di primo piano della classe dirigente sarda hanno quote di partecipazione in aziende private nel sistema salute. I loro nomi sono sulla bocca di tutti. E intanto la Sanità pubblica vede ridotti i finanziamenti dello Stato. Con funzioni e servizi del SSN che ven...

L'osservatorio di Guerrini: L'assessore
Cagliari. L'assessore. È aspirazione di tanti consiglieri regionali. Un traguardo molto ambito. Soprattutto per logiche di potere. Nella Giunta guidata da Alessandra Todde ci sono tre assessori che per motivazioni di schieramento, per realtà emergenziali, per ambizioni altrui sono finiti nel mirino. Il primo è Satta (Agricoltura). Ieri si è dimess...

L'osservatorio di Guerrini: Cagliari, è quasi una ribellione
È quasi una ribellione. Politica. Nel Campo Largo, in Sardegna. Sono in molti a storcere il naso per la presunta sostituzione del fresco dimissionario assessore regionale all'Agricoltura, Gianfranco Satta, con il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. Le resistenze arrivano da più parti. La realtà è che sta scoppiando il bubbone del Partito...

Il peso dell’età sul voto: l’Italia che non vota perché non può
Per decenni l’Italia è stata un Paese dove si votava quasi per dovere biologico. Dal 1948 al 1976 le urne registravano affluenze da repubblica modello: tra il 92 e il 94 per cento dei cittadini. Un plebiscito stabile, continuo, quasi naturale. Poi qualcosa si è incrinato. Prima lentamente, fino al 2008, quando si ...

La Barbagia si ribella: “Non descrivete il problema, risolvetelo”
In Barbagia la protesta non si è spenta. Semmai si è irrigidita, come il gelo che in questi giorni imbianca le strade tra Aritzo e Gadoni. Il gruppo civico Allerta in Barbagia, guidato da Pina Cui, ha ricevuto le risposte del Ministero della Salute, della Regione Sardegna e...