La Pasqua si avvicina e, come per magia, l'Isola si trasforma in un'enorme pasticceria a cielo aperto. La crisi? Gli aumenti dei prezzi? Sembra che i sardi abbiano deciso di affrontarli nel modo più dolce possibile: non rinunciando ai dolci artigianali.
Sulle tavole di Pasqua, tra Casadinas e Ricottine, si celebra una resistenza zuccherina che farebbe impallidire qualsiasi economista.
Fabio Mereu e Daniele Serra, alla guida di Confartigianato Sardegna, ci raccontano di un'isola che, nonostante le avversità economiche, non vuole rinunciare al gusto della tradizione. E così, tra una Pardula e una colomba artigianale, i sardi si preparano a festeggiare una Pasqua all'insegna del "made in Sardegna", con 243 specialità tradizionali che sfidano i palati più esigenti.
Eppure, in questo idillio di zucchero e farina, emerge un dato inquietante: mancano all'appello ben 560 artigiani del dolce. Una vera e propria diaspora zuccherina che lascia l'amaro in bocca, mentre il settore dolciario si trova a navigare in acque turbolente, tra prezzi delle materie prime alle stelle e una pasticceria fresca che, nonostante tutto, continua a crescere, sfidando le leggi di mercato.
Ma non è tutto oro ciò che luccica, o meglio, non è tutto burro ciò che è morbido. La vera star della Pasqua, la colomba, si trova sotto i riflettori di una critica che non perdona: non tutte le colombe sono create uguali. Mereu e Serra ci guidano in un viaggio alla scoperta di cosa rende speciale la vera colomba artigianale, svelandoci le sette regole d'oro per non cadere nel tranello delle imitazioni.
Dalla forma classica all'elenco degli ingredienti sacri, passando per la glassa di mandorle (e non solo), ci viene offerta una vera e propria guida per distinguere l'artigianale dallo industriale, in un settore dove la qualità si misura anche (e soprattutto) dalla presenza di burro e uova fresche.
E così, mentre i sardi si preparano a celebrare una Pasqua tra dolci tradizionali e colombe artigianali, emerge un quadro complesso, dove la passione per il buono si scontra con le sfide di un mercato sempre più globale e competitivo. La domanda che resta è: riuscirà il palato sardo a difendere la sua identità dolciaria in un mondo dove la colomba "falsa" minaccia di soppiantare quella vera? Solo il tempo (e forse il gusto) potrà dircelo.