Il consigliere comunale Alberto Bamonti torna sulla chiusura dell’Ufficio Invalidi di Alghero, tema che nelle ultime settimane ha sollevato preoccupazioni tra cittadini e famiglie. Il punto di partenza è la riforma nazionale prevista dal D.Lgs. 62/2024, che trasferisce all’INPS la competenza sulle valutazioni di disabilità in tutto il Paese. Una norma uniforme, valida da Nord a Sud, e che non lascia spazi a interpretazioni locali.
Per Bamonti, però, la questione vera sta altrove. Se la legge è uguale per tutti, i servizi offerti ai cittadini non lo sono. Ed è qui che entra in gioco la responsabilità delle istituzioni territoriali. A Sassari, nella sede ASL di Rizzeddu, è stato attivato uno sportello dedicato a chi deve affrontare la nuova procedura: supporto nella presentazione delle domande, guida alla compilazione del certificato medico introduttivo, orientamento passo per passo. Un servizio operativo, già avviato, che accompagna i cittadini e facilita un percorso oggettivamente complesso.
Ad Alghero, invece, la stessa ASL non ha attivato nulla. “Nulla!!!!” Da qui la domanda posta da Bamonti, ripetuta punto per punto e senza giri di parole: “Perché ciò che si fa a Rizzeddu non si fa ad Alghero? Perché gli stessi diritti vengono garantiti solo in una parte della provincia? Perché i cittadini algheresi devono affrontare da soli una riforma complessa, mentre altrove vengono aiutati?”
Il consigliere sottolinea che la legge non vieta l’apertura di sportelli di prossimità, né di punti di supporto o protocolli territoriali. Non ci sono limiti normativi: si tratta, semplicemente, di scelte organizzative. Scelte che, a suo giudizio, Regione Sardegna e ASL n.1 avrebbero potuto prendere e che non hanno preso.
“La riforma è nazionale, ma l’abbandono territoriale è locale”, afferma. Ed è su questo che concentra la richiesta politica: attivare subito un servizio identico a quello di Sassari, con regole chiare e un protocollo operativo che garantisca parità di trattamento.
L’appello finale richiama i numeri della città: 44mila residenti, una popolazione anziana significativa, migliaia di cittadini fragili che necessitano di un punto di riferimento stabile.
L’ultima frase di Bamonti sintetizza la linea della sua denuncia: “Se la legge è nazionale la disparità è locale. Ed è questa che va eliminata.”