La mattina del 25 novembre, a Sassari, la donazione di sangue non è rimasta una parola buona per i comunicati: è diventata un gesto concreto. Ventidue litri di sangue, tradotti in 20 sacche, sono stati raccolti grazie alla giornata organizzata dall’Avis Comunale e supportata da tre uffici dello Stato che, per una volta, hanno messo da parte carte e codici per affiancare il volontariato: Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Corte di Giustizia Tributaria.
L’autoemoteca dell’Avis Provinciale era pronta dalle 8 del mattino nel piazzale Giovanni Falcone. Donatori abituali, nuovi volontari e personale delle istituzioni coinvolte hanno partecipato con una puntualità e un senso civico che, in questi casi, contano quanto l’atto stesso della donazione. Nessuna retorica: senza sangue gli ospedali non funzionano. E senza donatori non c’è sangue.
Nel pieno della mattinata è arrivato anche il commento del presidente dell’Avis Provinciale, Antonio Dettori, che ribadisce il significato di un gesto tanto semplice quanto indispensabile: "La donazione del sangue rappresenta un gesto essenziale che contribuisce a garantire cure e supporto ai pazienti che necessitano di trasfusioni, comprese le persone affette da patologie croniche come la talassemia o coloro che affrontano percorsi ospedalieri complessi. Il lavoro quotidiano dell’Avis è orientato a mantenere viva questa consapevolezza e ad avvicinare sempre nuove persone alla donazione".
Il messaggio è chiaro: non basta una giornata isolata. Il fabbisogno è continuo e il contributo di ogni cittadino idoneo resta fondamentale. Per donare è sufficiente prenotarsi sul sito dell’Avis Provinciale di Sassari (www.avisprovincialesassari.it) e scegliere data e orario. Basta questo per entrare in una catena che, senza clamori, tiene in piedi reparto per reparto il sistema sanitario.