Alghero: Capodanno e polemiche cicliche. Auriemma attacca, Porcu risponde con ironia

Ad Alghero, ritorna ciclico anche il problema "Capodanno". Chi ci sarà? Parte il solito risiko dei nomi. Chi porta chi e quando lo annuncia. Ottimo terreno per un nuovo scontro politico. Stavolta tocca a Fratelli d’Italia accendere la miccia, accusando l’amministrazione di centrosinistra di ritardi e improvvisazione. A replicare, con un pizzico di sarcasmo, è il presidente della Fondazione Alghero, Graziano Porcu su facebook.

“Anche quest’anno Alghero viene superata da Olbia nella promozione del Capodanno”, dichiara Alessio Auriemma, vice coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. “A poche settimane dall’evento non c’è ancora un programma né un nome, e questo è un danno per gli operatori economici.”

Per Auriemma, il confronto col passato è impietoso: “Nel 2023 il sindaco Conoci e l’assessore Cocco annunciarono Ligabue il 27 ottobre, primi in Sardegna e con un piano già pronto. Oggi, invece, la sinistra non ha ancora deciso nulla e si è fatta anticipare da Olbia, Arzachena e altre città.”

Il j’accuse è chiaro: “Si ripete la stessa storia dello scorso anno — prosegue —. Gestione tardiva, confusione, annunci all’ultimo e operatori delusi. L’amministrazione Cacciotto ha avuto un anno per preparare un Capodanno all’altezza, ma è ancora ferma a discutere se investire o no in un grande evento.” Aggiungiamo nel ricordo di quei giorni come si passò dal dichiarare austerità per poi, alla fine dell'evento, mostrare i numeri, meno austeri del previsto. Due pesi e due periodi, il prima e il dopo, ma tant'è. Auriemma invece chiude con un affondo: “Gli operatori del turismo hanno bisogno di certezze, non di improvvisazioni. Ogni giorno di ritardo significa opportunità perse e prenotazioni mancate.”

Dall’altra parte della barricata, il presidente della Fondazione Alghero, Graziano Porcu, risponde su Facebook con tono pungente: “Buon Capodanno a tutti”, scrive, prima di elencare il programma in arrivo. “Da fine novembre fino oltre la Befana avremo oltre 45 giorni di eventi: mercatini, pista del ghiaccio, iniziative per grandi e piccini. Abbiamo triplicato il budget per le famiglie e stiamo avviando una campagna di marketing regionale e nazionale.” Il marketing prima di tutto ma fatto a passo di lupo che morde. Poi la stoccata, elegante ma affilata e mordace: “Solo oggi, grazie al comunicato di chi guarda l’erba del vicino, scopro che altre città hanno già annunciato il loro artista. A loro faccio un grande in bocca al lupo. L’obiettivo non è annunciare per primi, ma far sì che, con le varie offerte musicali, qualcuno dalla penisola scelga la Sardegna invece di andare altrove.”

Dietro le schermaglie, resta la sostanza: Alghero, capitale naturale del Cap d’Any, arriva in ritardo rispetto ai rivali nel risiko dei nomi. Gli altri, a quanto pare, annunciano concerti, qui, si discute su chi debba suonare non considerando però il contorno. In fondo le festività natalizie non sono solo Capodanno. Siamo sempre lì. Il Capodanno algherese somiglia alla politica che lo organizza: pieno di promesse, di attese e di note, a volte, stonate. In attesa che il primo gennaio qualcuno scriva già comunicati per denotarne pregi o difetti, numeri alti o bassi, servizi giornalistici a favore o contro nella solita "trullallera" o, se vogliamo essere più eleganti, vortice di parole che ne accompagnano la fine.

Ricordiamo in conclusione un post su facebook, ormai simbolico, di un politico algherese pubblicato, non a caso il primo gennaio di quest'anno che riassume perfettamente il clima che sicuramente si verrà a creare:  "…per le opposizioni e i detrattori seriali 1.000, per la questura 10.000, per la maggioranza 100.000, per le testate giornalistiche regionali almeno 1 persona in meno rispetto alle altre città della Sardegna…ohi, bagassa de gana ogni anno con questa storia del capodanno." Riassunto perfetto. 

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