Sardegna, l’agricoltura senza timone: il Centro Studi Agricoli chiede un cambio di passo all’assessorato

L’agricoltura sarda, oggi, sembra una nave in mare aperto senza capitano. A ricordarlo è il Centro Studi Agricoli, guidato da Tore Piana, che con un documento tecnico-istituzionale ha messo nero su bianco cosa può e deve fare un assessore all’Agricoltura in Sardegna. Non un appunto politico, ma un vero manuale d’istruzioni rivolto a chi, da quella poltrona, dovrebbe guidare le agenzie regionali del comparto: LAORE, AGRIS e ARGEA.

Il documento, datato 24 ottobre 2025, è chiaro come un registro contabile: “L’Assessore è il responsabile politico-istituzionale della coerenza, dell’efficacia e della tempestività dell’azione delle agenzie agricole regionali”. In altre parole: se la macchina arranca, il motore è in quella stanza.

Secondo il Centro Studi, l’Assessorato deve attivare ogni anno un Ciclo di Programmazione Annuale per trasformare le linee della PAC (Politica Agricola Comune) e del CSR 2023-2027 in azioni concrete. Non piani astratti, ma obiettivi misurabili, tempi certi e responsabilità chiare. In pratica, servono direttive annuali firmate dall’assessore — non promesse, ma decreti veri e propri.

Perché oggi il problema non è solo politico, è tecnico e organizzativo: i pagamenti PAC e gli indennizzi regionali arrivano tardi, troppo tardi. “Solo con una pianificazione programmata, coordinata e valutabile – scrive Piana – si potrà restituire credibilità e funzionalità al sistema agricolo regionale”.

Un’analisi spietata, ma fondata. Le tre agenzie regionali – AGRIS, LAORE e ARGEA – dovrebbero agire come una sola mano: ricerca e innovazione, assistenza tecnica e gestione dei fondi europei. Ma senza una guida chiara, il rischio è che ognuna vada per conto proprio. Il risultato è quello che gli agricoltori conoscono fin troppo bene: bandi che si aprono e si chiudono senza logica, pagamenti bloccati per mesi, decisioni che rimbalzano da un ufficio all’altro.

E mentre il Centro Studi lancia l’allarme, la politica sarda continua a interrogarsi su chi dovrà occupare quella poltrona.
Come ha riportato ieri il giornalista Mario Guerrini nel suo Osservatorio (n. 6644), la presidente Alessandra Todde ha smentito tensioni interne e del gruppo che sostiene l'attuale assessore, ma ha anche ammesso che il nome del nuovo assessore non c’è ancora: “Sono in attesa di un nome condiviso anche con il resto della maggioranza. E non è ancora arrivato.” Una conferma che sa di arrivederci all'attuale assessore in caso di nome condiviso.

Un vuoto politico decisionale che pesa come un macigno. Perché senza una guida certa, anche la migliore burocrazia si inceppa. E, come osserva Guerrini, mentre la Giunta discute di nomi, “la Sardegna ha bisogno urgentissimo di una finanziaria”.

Nel frattempo, il Centro Studi Agricoli non perde tempo: “Siamo pronti a qualsiasi confronto pubblico”, scrive Tore Piana, con la pacatezza di chi conosce la terra e i suoi tempi, ma sa anche che l’agricoltura non può più aspettare.

Perché un campo, se lasciato troppo a lungo senza chi lo governa, smette di dare frutto. E anche la politica, in fondo, non è poi così diversa.

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