ALGHERO – Il Consiglio comunale aperto sulla sanità del Nord Ovest si è trasformato in un piccolo spaccato del Paese: medici in trincea, cittadini stanchi, politici divisi tra recriminazioni e richiami alla responsabilità. A rompere il ghiaccio, il consigliere Michele Pais (Lega), che non ha risparmiato colpi: “Oggi ad Alghero si è tenuto un importante Consiglio comunale aperto, alla presenza dei vertici della Aou e della Asl di Sassari, ma con un’assenza che pesa come un macigno: quella del governo regionale”. L’assenza dell’assessore alla Sanità – e persino del suo capo di gabinetto – per Pais è “una mancanza di rispetto verso la città”.
L’ex presidente del Consiglio regionale ha ricordato gli investimenti fatti dal precedente governo di centrodestra – circa 40 milioni di euro per l’ammodernamento degli ospedali Civile e Marino – e ha criticato la decisione della nuova giunta di annullare le delibere sui nuovi ospedali di Alghero e Sassari. “Quegli atti – ha detto – erano la risposta sanitaria dei prossimi cinquant’anni. Ora siamo fermi alle promesse.” Il consigliere ha citato il professor Palermo, che ha difeso l’eccellenza del Marino, “oggi tra i migliori in ortopedia e riabilitazione”, ma minacciato – ha aggiunto Pais – dal passaggio di gestione dall’Università all’Asl. “Un rischio concreto, se non ci saranno garanzie.” Poi il nodo del personale: “Solo grazie alle borse di studio regionali – passate da 34 nel 2020 a 500 oggi – si cominciano a vedere i frutti. Ma il pronto soccorso resta al collasso.”
Toni più misurati, ma altrettanto fermi, quelli del presidente della commissione consiliare sanità, Christian Mulas, che ha chiesto di “mettere da parte la polemica e costruire un fronte unito per difendere il diritto alla salute”. In aula ha elencato i problemi uno per uno: “Il reparto nascite è chiuso, cardiologia e pediatria funzionano solo 12 ore al giorno, i concorsi vanno deserti.” Ha però riconosciuto anche le luci, come la Chirurgia 2 del dottor Carlo Pala, che con 600 interventi l’anno “è un fiore all’occhiello”. Ma ha lanciato l’allarme: “A fine dicembre scadono i contratti dei quattro chirurghi a convenzione. Se non si rinnova, il reparto rischia di fermarsi.” Sul Marino, Mulas ha parlato senza giri di parole: “Con una sola sala operatoria fa oltre 1.300 interventi ortopedici l’anno. È un’eccellenza, non un peso. E il completamento delle tre nuove sale operatorie, già finanziate, è fermo da due anni. Bisogna finirle.”
A chiudere la seduta, il sindaco Raimondo Cacciotto, che ha preferito il tono del ragioniere a quello del tribuno: “Sulla sanità serve un progetto serio, non lo scontro. Stiamo collaborando con la Asl di Sassari, e si vedono i primi segnali: lavori al Civile, nuovi medici in arrivo, apertura di terapia intensiva, pediatria e cardiologia h24.” Cacciotto ha ringraziato il personale dei due ospedali e ricordato che “Alghero resta un punto di riferimento grazie a reparti come Urologia, Oculistica e Ginecologia”. Poi l’appello finale: “Serve una visione d’insieme, in sinergia con Sassari e con l’Università. Solo così restituiremo ai cittadini una sanità efficiente e moderna.”
Insomma, in aula tutti d’accordo su una cosa: la salute dei cittadini non può aspettare. Sul resto, come sempre, ognuno ha la sua ricetta. Ma la cura – quella vera – non si trova nei discorsi, bensì nei corridoi d’ospedale, dove si continua a lavorare anche quando la politica spegne le luci.