Alghero, il capodanno della confusione

Sul Capodanno in piazza, la confusione sembra essere l’unica certezza. A dirlo, con tono amaro, è Andrea Delogu, segretario cittadino di Forza Italia ed ex presidente della Fondazione Alghero, che denuncia in una nota pubblica il caos organizzativo attorno all’evento simbolo delle festività algheresi.

«La Regione a guida Todde e Cuccureddu – spiega Delogu – ha stanziato tre milioni di euro per finanziare i capodanni in tutta la Sardegna, scatenando una corsa all’artista più “cool”, con l’unico risultato di far lievitare i cachet. L’idea del cosiddetto Capodanno di Sardegna potrebbe anche essere buona, ma la Regione ha scelto di non gestirlo direttamente, demandando tutto ai singoli Comuni. Così, invece di un brand unitario, avremo un tutti contro tutti».

Secondo Delogu, il problema non è solo economico, ma strategico. «I vari centri si divideranno una fetta di pubblico sempre più piccola, a costi esorbitanti, senza un ritorno reale né in termini di immagine né di indotto. A peggiorare le cose, il 50% dei costi dovrà essere coperto dagli enti locali. È un sistema che non regge».

Il segretario azzurro punta poi il dito sulla Città metropolitana di Sassari, dove la notte del 31 dicembre si terranno tre eventi nel raggio di un centinaio di chilometri: Sassari, Alghero e Castelsardo. «Tre città che si faranno concorrenza, anziché collaborare. Una cabina di regia avrebbe potuto razionalizzare le risorse e creare un prodotto turistico vero: una tre giorni di eventi coordinati, con grandi nomi distribuiti tra il 30, il 31 e il 1°, e spazio anche agli artisti locali. Invece, come spesso accade, si è scelto l’improvvisazione».

Poi arriva il passaggio più duro, quello dedicato alla sua città. «Alghero, che trent’anni fa inventò il capodanno in piazza, che si fregiava con orgoglio del titolo di Capodanno di Sardegna, oggi è ferma al palo. I termini per la presentazione delle proposte delle agenzie sono scaduti solo oggi, 23 ottobre, e ancora non si sa nulla. Le divisioni interne alla maggioranza sull’impronta da dare all’evento rischiano di far perdere ad Alghero il ruolo che aveva costruito in decenni di lavoro».

Delogu non risparmia critiche neppure sulla gestione politica: «Cambiare il format poteva essere una scelta legittima, ma andava comunicata tre mesi fa. Oggi è tardi, anzi tardissimo. La città non può permettersi questo livello di incertezza. Servono direttive immediate, un colpo di reni del sindaco per salvare il salvabile. Perdere il Capodanno significherebbe danneggiare non solo l’immagine di Alghero, ma anche il suo tessuto economico». Un monito chiaro, quello di Delogu: la Riviera del Corallo rischia di vedere svanire, tra indecisioni e ritardi, un patrimonio costruito in trent’anni di esperienza.

Photogallery:

Politica

Sassari, ponte chiuso e imprese in coda: il caso Predda Niedda
A Predda Niedda la pazienza è finita. Da oltre un mese i camion non possono attraversare il ponte della strada n.1, quello che scavalca la statale 291 per Alghero. Un cartello minuscolo, quasi nascosto, vieta il transito ai mezzi oltre le 7 tonnellate e mezzo. Nessuno sa perché. Nessuno spiega. Tutti tacciono. ...

Carcere di Alghero, on. Di Nolfo: "la Sardegna non è la colonia penale italiana".
 Alghero, 15 ottobre 2025. Il carcere di Alghero, da sempre istituto penitenziario di eccellenza e modello innovativo in termini di reinserimento sociale, paga carissimo la scelta del Ministro Nordio. Dopo il crollo del tetto del carcere romano di Regina Coeli è arrivato un maxi trasferimento di detenuti, nello specifico 100 dalla Penisola all...