Alghero, l’allarme di Lombardi: “Il nord-ovest della Sardegna sempre più isolato”

L’estate finisce, e con lei anche i collegamenti. È la solita storia che si ripete ogni anno ad Alghero, dove il cielo sopra Fertilia si svuota insieme agli arrivi e alle partenze. «Sempre più isolato il nord-ovest della Sardegna», denuncia Marco Lombardi, referente regionale di MioItalia (Movimento Imprese Ospitalità).

Con l’autunno alle porte, dallo scalo algherese restano operative pochissime rotte. Un copione che le attività locali conoscono bene: cala il traffico, chiudono i voli, si spegne la speranza di una stagione prolungata. «Da anni si parla di allungare la stagione, di rendere la Sardegna attrattiva anche in inverno – osserva Lombardi – ma ogni anno assistiamo a un peggioramento continuo e costante».

Un isolamento che non riguarda solo i turisti, ma anche chi sull’isola vive e lavora. I collegamenti aerei e navali, spiega Lombardi, «sono fondamentali per mantenere la nostra isola accessibile, ma tutto passa in secondo piano appena arriva settembre. L’inverno diventiamo l’isola che non c’è: pochi voli, prezzi alti, e nessuna alternativa».

Il timore è che l’aeroporto di Alghero finisca per diventare, come dice Lombardi, «la cenerentola del panorama aeroportuale italiano, perché lo è già in Sardegna». Tagliato fuori dalle rotte principali, dimenticato dalle compagnie, e troppo spesso ignorato dalle istituzioni.

«Quello che mi lascia perplesso – conclude Lombardi – è l’indifferenza delle istituzioni regionali e della stessa comunità sarda verso una situazione che minaccia di isolare del tutto la Sardegna dal resto del mondo. Gli abitanti e le imprese di questa terra non meritano di essere abbandonati».

Un appello, dunque, a non archiviare il tema come una noiosa routine stagionale. Perché dietro quei voli cancellati c’è un intero territorio che rischia di restare a terra.

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