La sentenza n. 148/2025 della Corte Costituzionale, che ha annullato la decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde, ha riacceso lo scontro politico in Sardegna. Mentre il gruppo “Uniti per Todde” parla di “fine delle polemiche” e di “vittoria della democrazia”, dal fronte del centrodestra arrivano critiche severe.
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Corrado Meloni, ha commentato: «Invece di evocare complotti, che sono solo nella sua fantasia, la presidente Todde si preoccupi di imparare a rispettare le regole, anche quelle sui finanziamenti della campagna elettorale, come hanno fatto tutti i consiglieri regionali. Metta da parte lo smodato entusiasmo del momento e pensi finalmente a governare per risolvere i problemi della Sardegna. Le emergenze, a cominciare da quelle della sanità, non si risolvono a colpi di comunicati stampa e di dichiarazioni di intenti. Senza dimenticare che alcuni procedimenti giudiziari non sono ancora completati».
Sulla stessa linea, il capogruppo FdI in Consiglio regionale, Paolo Truzzu, ha rincarato la dose: «Approfittando del pronunciamento della Corte, che sembrerebbe averle risolto il problema della decadenza, la presidente Todde ha sfoggiato la consueta demagogia a cinque stelle, accusando l’opposizione di aver tentato di affossare il suo lavoro. In realtà – ha aggiunto Truzzu – questa legislatura non è mai iniziata: si trascina lentamente e l’unica legge degna di nota, quella sul comparto unico, è incompleta e a rischio impugnazione. Caduto l’alibi della decadenza, pensino a governare».
Di tono opposto la posizione di Uniti per Todde, il gruppo consiliare composto dai consiglieri Sebastian Cocco, Valdo Di Nolfo e Giuseppe Frau, che accoglie con soddisfazione la decisione della Corte. «La Corte Costituzionale ha zittito dieci mesi di menzogne – ha dichiarato Cocco – riconoscendo che il Collegio di garanzia elettorale ha esorbitato dai propri poteri. La presidente Todde è sempre stata pienamente legittimata a governare, e da oggi il lavoro della Giunta può proseguire ancora più convintamente».
Per Di Nolfo, la sentenza “ribadisce un principio fondamentale: il voto dei sardi non si tocca e la volontà popolare non può essere messa in discussione da organismi esterni”. Mentre Frau sottolinea che “questa sentenza restituisce serenità e chiarezza” e invita a “lavorare con maggiore forza e coesione su sanità, lavoro, infrastrutture e ambiente”. Il gruppo “Uniti per Todde” conclude confermando il pieno sostegno alla presidente e alla sua Giunta, con l’obiettivo di “rafforzare il ruolo della Sardegna come Regione autonoma forte, moderna e solidale”.
Sul piano politico, la decisione della Consulta sembra chiudere la vicenda giudiziaria della decadenza, ma apre una nuova fase di contrapposizione tra maggioranza e opposizione, che ora si gioca tutta sul terreno della governabilità.