Sicuramente è in contro tendenza. Il Cagliari quest’anno è partito con una robusta batteria di giocatori offensivi, ma sinora i risultati sono stati inferiori alle attese. Sino a questo momento, in sette turni di campionato, i rossoblù sono andati in rete sei volte. Due con Belotti, che purtroppo ha subìto l’infortunio al crociato ed avrà una lunghissima convalescenza, una a testa fra Mina, Luperto, Felici e Borrelli. Un po’ poco per una squadra che ha in organico attaccanti del calibro di Sebastiano Esposito, Luvumbo, il giovane turco Kiliçsoy, Borrelli, per non parlare di Pavoletti che comunque può essere utile almeno per risolvere qualche situazione intricata negli ultimi scorci di gara. E poi Felici e Gaetano, entrambi in grado di concludere a rete l’azione considerato che vantano qualità per vedere la porta, pur non essendo attaccanti propriamente detti. Per adesso nessun acuto da parte di questo organigramma offensivo che è un lusso per una formazione che lotta per conquistare la salvezza.
A scandagliare la rosa delle altre squadre, dirette concorrenti, ma anche di centro classifica, nessuna può vantare una simile concentrazione di giocatori d’attacco e per giunta con buone capacità realizzative. L’aggravante è rappresentata dal fatto che, come accaduto nell’ultimo turno con il Bologna, sono poche le conclusioni verso lo specchio della porta avversaria. All’inizio del campionato c’è stato un calendario non semplice, i rossoblù hanno messo a segno alcuni risultati importanti, tra cui le vittorie contro Parma e sul campo del Lecce, e il pareggio casalingo con la Fiorentina. Questi risultati hanno dimostrato la capacità della squadra di reagire e di non arrendersi, in pieno stile-Pisacane, il quale si sta incaricando di travasare ai suoi quelle che erano le sue caratteristiche di giocatore. Tuttavia, le sconfitte più recenti, come il doppio 0-2 subìto in casa contro l'Inter e il Bologna, hanno evidenziato che ci possono essere margini di miglioramento, in particolare nella gestione offensiva delle partite contro formazioni più attrezzate, però è necessario essere maggiormente incisivi nell’area avversaria. La squadra sembra faticare a mantenere alta l'intensità per tutti i 90 minuti e a creare occasioni da gol con continuità, soprattutto quando gli avversari chiudono gli spazi. Il lavoro del tecnico Pisacane, promosso quest’anno dalla Primavera, deve essere mirato a dare una chiara identità tattica al gruppo. Nelle prossime uscite, il Cagliari sarà chiamato a trovare una maggiore concretezza in fase offensiva e, nel contempo, a limitare i “blackout” difensivi, in modo da capitalizzare al meglio le partite casalinghe e strappare punti preziosi in trasferta, in un'ottica che rimane quella della lotta per la salvezza. Le prossime sfide contro Hellas Verona e Sassuolo saranno cruciali per dare una svolta a questo inizio di stagione e per allontanarsi dalle zone calde della classifica. La mentalità e il cuore non mancano, ma servirà maggiore continuità e cinismo per raggiungere l'obiettivo stagionale.