Un atto di accusa e, al tempo stesso, una proposta di rilancio. Così si possono leggere le riflessioni di Tore Piana, iscritto al PSD’AZ ed ex consigliere regionale, che interviene con parole nette sullo stato del centrodestra sassarese e sul ruolo che il partito sardista dovrebbe assumere nei prossimi scenari politici.
«I cinque anni della giunta Campus – scrive Piana – hanno rappresentato, sotto la maschera del civismo, una vera e propria esperienza di centrodestra. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti: un centrodestra scompaginato, diviso e senza identità, incapace di esprimere una proposta credibile per la seconda città della Sardegna».
Secondo Piana, il centrodestra cittadino sarebbe prigioniero di tre problemi strutturali: divisioni interne, «con Fratelli d’Italia che impone logiche e candidature percepite come prepotenti»; condizionamenti esterni, «con pesi provenienti da Sorso e da altri centri che ridimensionano Sassari»; e infine «assenza di classe dirigente, con figure deboli e senza progetto».
Un quadro che, a suo giudizio, rende impossibile immaginare una vittoria elettorale: «Un centrodestra così, a Sassari, non ha alcuna possibilità di vittoria».
Il cuore del ragionamento riguarda il PSD’AZ. «Entrare in alleanza con questo centrodestra significherebbe condannarsi a un ruolo marginale, senza peso né prospettiva», avverte Piana, che mette in guardia dal rischio di logorare l’identità sardista piegandosi alle logiche dei partiti nazionali. «L’esperienza con la Lega è ormai chiusa e appartiene al passato – aggiunge –. È stato un passaggio che non ha portato risultati duraturi e che non ha nulla da dire per la Sassari di domani».
Da qui la proposta: «Il sardismo, se vuole avere un futuro, deve tornare a essere centrale, autonomo e protagonista. A Sassari serve costruire un polo civico-sardista, che sappia parlare al mondo delle professioni, dell’università, dei giovani, della cultura. Serve un progetto di sviluppo economico, di servizi urbani moderni, di identità e di prospettiva per la città».
Un messaggio che si chiude con un appello diretto: «Sassari non merita un centrodestra diviso e debole, e il PSD’AZ non può essere complice di un’alleanza perdente. È tempo di prendere le distanze sia dalle prepotenze di Fratelli d’Italia sia dall’esperienza ormai chiusa della Lega, e lavorare invece a un progetto nuovo, autenticamente sardista, che restituisca alla città una vera alternativa di governo».