Si alza il fronte politico contro il progetto di un impianto eolico offshore davanti a Capo Caccia. Duro l’intervento di Christian Mulas, presidente della Commissione consiliare Ambiente del Comune di Alghero: «Siamo pronti alle barricate. Questo progetto rappresenta un atto di forza calato dall’alto che offende il nostro territorio, la nostra gente e la nostra autonomia decisionale».
Mulas denuncia le possibili conseguenze anche a terra: «I cavidotti dovranno attraversare il territorio algherese, con pesanti conseguenze: danni ai terreni agricoli, rischio di espropri e l’abbattimento di ulivi. Tutto questo è inaccettabile». E avverte: «L’Amministrazione comunale e la Commissione Ambiente sono fermamente contrarie. Non permetteremo che qualcuno venga a comandare a casa nostra, contro la volontà dei cittadini e delle istituzioni locali».
Per il 19 settembre è stata convocata una Commissione Consiliare Congiunta con il presidente della Commissione Urbanistica Emiliano Piras. Sono stati invitati sindaco, giunta, assessori, consiglieri, associazioni ambientaliste e agro-pastorali, oltre all’assessore regionale all’Urbanistica e al professor Francesco Spanedda. «Dobbiamo fermare questo progetto – conclude Mulas –. Io ci sono, ma da solo non basta: serve una mobilitazione vera, compatta, trasversale. Difendiamo Alghero, difendiamo la nostra Riviera del Corallo, difendiamo la nostra Isola».
Sulla stessa linea l’onorevole Valdo Di Nolfo, unico rappresentante algherese in Consiglio regionale: «Il Governo Meloni sappia che difenderemo con fermezza la bellezza e l’identità del nostro territorio davanti alla scelta scellerata della speculazione eolica».
Di Nolfo richiama anche la recente ordinanza della Capitaneria di Porto che vieta il transito fino al 30 ottobre in una porzione di mare davanti a Capo Caccia per consentire indagini idrogeologiche: «Ancora una volta il Ministero non coinvolge gli enti locali e agisce in totale autonomia, incurante del territorio, del popolo sardo e del suo parlamento. Ma la Regione Sardegna e il Comune di Alghero non sono certo disposti a farsi mettere i piedi in testa».
Il consigliere ricorda che la legge regionale 20/2024 vieta l’installazione di pale eoliche a meno di 12 miglia dalla costa, mentre la pianificazione marittima regionale fissa la distanza minima a 24 miglia: «Anche nell’ipotesi estrema che il Governo o il Ministero dovessero rilasciare un’autorizzazione – afferma – la Regione Sardegna impugnerà tale atto in tutte le sedi giurisdizionali competenti».
E conclude: «Le indagini avviate davanti alla costa di Alghero non devono ingannare i cittadini: non siamo davanti a un progetto imminente, ma a rilievi preliminari che la legge non ci dà la possibilità di vietare. La battaglia contro il Ministero inizia ora».