La Giunta regionale stanzia altri 2 milioni di euro per spingere le comunità energetiche in Sardegna. Sessanta Comuni e diciannove enti locali – tra unioni di Comuni, province, comunità montane e consorzi industriali – riceveranno un contributo a fondo perduto per redigere studi di fattibilità.
I numeri: fino a 15 mila euro per i Comuni, fino a 40 mila per gli altri enti. La copertura è al 100 per cento.
L’assessore all’Industria, Emanuele Cani, spiega: «Uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro che ha l’obiettivo di promuovere e sostenere la costituzione delle comunità energetiche in Sardegna, al fine di favorire l’autoconsumo e la condivisione dell’energia prodotta dai membri delle comunità, in un’ottica di sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale e di risparmio per cittadini, aziende e amministrazioni».
Un’iniziativa che non è nuova. Nel 2023 e nel 2024 altri enti avevano già usufruito della misura. Ora il bis. «Abbiamo ritenuto di dover ripetere quest’iniziativa in quanto si è rilevato un maggiore interesse verso gli interventi di produzione da FER (fonti di energia rinnovabili) e un’accresciuta sensibilità verso le problematiche energetiche – spiega l’assessore – sia in funzione della crescita delle adesioni agli avvisi incentivanti, sia per le numerose richieste di ripetizione degli stessi da parte degli enti».
L’erogazione resta condizionata: i beneficiari dovranno accettare formalmente il finanziamento. La burocrazia prima di tutto.