Elezioni Città Metropolitana di Sassari, centrodestra spaccato: Forza Italia e Riformatori dicono sì alla lista unitaria, Fratelli d’Italia attacca

A fine mese si vota per la Città Metropolitana di Sassari, ma il centrodestra si presenta diviso. Non saranno i cittadini a scegliere, bensì sindaci e consiglieri comunali, come prevede la legge.

Forza Italia e Riformatori Sardi hanno annunciato di aderire alla lista unitaria promossa dal sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia. «Pur confermando la nostra collocazione politica nel centrodestra – spiegano i coordinatori provinciali Nanni Terrosu e Angela Desole – abbiamo deciso di seguire questa strada di grande intelligenza e responsabilità istituzionale: garantire un equilibrio che dia voce a tutti i territori e a tutte le forze politiche, senza divisioni, convergendo sulla proposta di lista unitaria».

Il ragionamento è pragmatico: la futura Città Metropolitana avrà soprattutto compiti amministrativi, dalle strade alle scuole. «Una contrapposizione di bandiera, in questo contesto, è sterile – aggiungono – rivolgiamo un ultimo appello agli alleati che hanno scelto la via della divisione: riflettano, nell’interesse delle comunità che amministriamo».

Ma Fratelli d’Italia, almeno ad Alghero, non ci sta. Il circolo locale ha reagito con toni durissimi: «Mai col PD, mai coi 5S. Abbiamo letto con stupore l’annuncio con cui Forza Italia e Riformatori Sardi hanno scelto di aderire alla lista inciucio della sinistra. Dietro questa scelta non c’è alcuna visione per il territorio. L’unica loro priorità è decidere come spartirsi le poltrone».

Un attacco frontale che rimarca la frattura: «Fratelli d’Italia non accetta né i trasformismi né i giochi di palazzo. Per noi i valori contano più delle convenienze e davanti ai cittadini bisogna essere chiari, seri, coerenti».

Da una parte quindi la scelta di dialogare e convergere, dall’altra la difesa dell’identità di partito e l’accusa di tradimento. Il risultato è che, a tre settimane dal voto, il centrodestra sassarese non si presenta compatto, e la nuova Città Metropolitana nasce già come terreno di scontro.

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