Non solo borse, orologi e gioielli contraffatti, ma anche POS portatili e QR code falsificati per incassare i pagamenti direttamente sotto l’ombrellone. È quanto hanno scoperto i Baschi Verdi del Gruppo di Olbia al termine di tre mesi di controlli sulle spiagge della Costa Smeralda.
Diciotto persone sono state denunciate per contraffazione e ricettazione. Gli accertamenti hanno portato al sequestro di oltre 4.300 articoli contraffatti, tra pelletteria, gioielli e orologi di marchi di lusso.
Il gruppo utilizzava un caseggiato lungo la strada statale Olbia-Arzachena come base logistica per smistare la merce destinata alle spiagge. I terminali di pagamento rinvenuti, secondo gli investigatori, avrebbero potuto trasferire i proventi illeciti su conti esteri. Sono già in corso approfondimenti per quantificare i movimenti registrati.
Un’inchiesta che conferma come il commercio abusivo sulle spiagge si stia evolvendo con tecniche sempre più sofisticate, capaci di sfruttare strumenti digitali per rendere “normale” l’acquisto di merce falsa in riva al mare.