Nuoro, 11 settembre 2025 – Dopo l’avvio a Bitti, il viaggio di Autunno in Barbagia prosegue e fa tappa a Oliena, ai piedi del monte Corrasi e vicino alle sorgenti di Su Gologone. Dal 12 al 14 settembre il paese aprirà le sue antiche cortes, dove si intrecciano artigiani, massaie, produttori e vecchie tradizioni.
Il tema scelto è il pane. Non quello delle panetterie industriali, ma quello che racconta identità e fede: il carasau e i pani rituali, da su Pane de sas Animas a su Pane de Santa Rita.
Il programma è fitto. Venerdì l’inaugurazione della mostra “Il Pane, memoria di un popolo” e il laboratorio Innesti Urbani 2025. In serata la Serenada a sos Isposos. Sabato aprono le cortes con degustazioni, lo show cooking “Pane Carasau 2.0” e la rappresentazione del matrimonio tradizionale Su hojuvìu ulianesu. Domenica ancora laboratori, seminari e musica in piazza. Nei tre giorni, canti e balli popolari faranno da colonna sonora al paese.
Agostino Cicalò, presidente della Camera di Commercio di Nuoro, spiega: «Con Oliena, il circuito di Autunno in Barbagia mette in luce un altro dei suoi gioielli. La comunità accoglie i visitatori con le sue eccellenze enogastronomiche, il Nepente celebrato da D’Annunzio, l’olio d’oliva, l’artigianato e i saperi che raccontano una Sardegna autentica».
Gli fa eco Roberto Cadeddu, presidente dell’Aspen: «Non solo vino ed olio, questa edizione vede la comunità olianese fortemente impegnata nella valorizzazione dei pani tradizionali, sia con la bellissima mostra dedicata, ma anche attraverso laboratori esperienziali capaci di coinvolgere attivamente i visitatori nella preparazione; un modo fresco e dinamico per riappropriarci della nostra identità produttiva ma anche per trasferire alle nuove generazioni un antico sapere».
Il calendario non si ferma. Dopo Oliena, Autunno in Barbagia si sposterà a Lodine e Sarule (20-21 settembre), poi ad Austis, Dorgali e Orani (27-28 settembre).
Il pane come simbolo di memoria. E Oliena lo porta in tavola per ricordare che la tradizione, qui, non è nostalgia: è ancora vita quotidiana.