Bocciato emendamento FDI: niente 30 milioni per l’acquedotto Barbagia-Mandrolisai

Trenta milioni di euro per garantire acqua a quindici Comuni tra Barigadu, Barbagia e Mandrolisai. La proposta era dell’onorevole Emanuele Cera, Fratelli d’Italia. La maggioranza di centrosinistra l’ha bocciata senza appello.

«Non posso nascondere il fortissimo rammarico e la profonda delusione per la bocciatura, da parte della maggioranza che guida la Regione, della mia proposta emendativa alla legge di assestamento del bilancio regionale. Un provvedimento da 30 milioni di euro che avrebbe consentito di affrontare e risolvere un’emergenza idrica che da anni colpisce duramente una quindicina di Comuni tra il Barigadu, la Barbagia e il Mandrolisai, a cavallo delle Province di Nuoro e di Oristano», ha detto Cera.

Il consigliere parla di incoerenza: «Ancora una volta però si assiste alla più totale incoerenza tra le parole e i fatti: da un lato si proclama vicinanza ai territori e sensibilità verso i problemi delle comunità più fragili e periferiche, dall’altro si respingono senza appello proposte concrete che avrebbero dato risposte immediate e risolutive. Nessuna disponibilità al confronto, nessuna volontà di condividere azioni comuni per risolvere problemi reali».

L’emendamento mirava a ripristinare e integrare fondi destinati a EGAS, l’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna, per interventi a Busachi e in altri dodici comuni colpiti da restrizioni idriche. Fondi che, secondo Cera, sarebbero stati “scippati” e dirottati altrove, verso la Nurra e l’Ogliastra.

L’acquedotto Barbagia-Mandrolisai serve paesi come Tiana, Sorgono, Atzara, Meana Sardo, Austis, Ortueri, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Sorradile, Bidoni, Busachi, Ula Tirso e Ardauli. Comunità che da anni vivono tra rubinetti a secco e autobotti. «Come possiamo pensare che la gente scelga di vivere in questi paesi, ricchi di storia, di cultura e di tradizioni, senza poter disporre dell’acqua nelle case?»

Per Cera, la bocciatura è «la prova che tra proclami e decisioni concrete c’è un abisso». Lui promette di continuare la battaglia. L’acqua non aspetta le scadenze elettorali.

Politica

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