Il clima politico a Porta Terra continua a farsi incandescente. Dopo la spaccatura interna che ha attraversato la maggioranza di centrosinistra, arrivano i fendenti di Forza Italia e Lega.
La segreteria cittadina di Forza Italia, con Andrea Delogu, parla senza mezzi termini di «minoranza della maggioranza tafazziana». «Non paghi del clamore derivante dal tafazziano comunicato stampa di un paio di giorni fa – scrive Delogu – i quattro rappresentanti della minoranza della maggioranza, nel tentativo di mettere una toppa alla loro infausta uscita, finiscono per dimostrarsi dei veri e propri seguaci del buon Tafazzi».
Forza Italia affonda il colpo: «È la plastica rappresentazione di una maggioranza senza guida, litigiosa e divisa da tutto e fra tutti. Nel tentativo di distogliere l’attenzione replicando a una nota politica di FI, hanno dato un’ulteriore dimostrazione della loro assenza di visione politica e strategica. Sono in carica da 15 mesi e non hanno messo in campo una sola proposta, mentre le uniche azioni tangibili si riducono all’aumento del 30% delle tariffe della Grotta di Nettuno e degli altri siti culturali, in pieno agosto».
Delogu ricorda le basi già pronte lasciate in eredità dalle precedenti amministrazioni: «Un’area eventi come l’anfiteatro Ivan Graziani, restituita alla città dopo dieci anni, in grado di ospitare 40mila presenze estive; un Capodanno che era diventato evento nazionale; sinergie con albergatori e imprese locali. In 15 mesi potevano migliorare e potenziare questo sistema, invece zero».
Sulla stessa linea Michele Pais, consigliere comunale della Lega: «Di solito, quando le cose non funzionano, l’opposizione chiede le dimissioni della maggioranza. Ma qui accade il contrario: è la stessa maggioranza a farsi opposizione, con una durezza che noi non riusciremmo mai a eguagliare».
Pais elenca i casi: «Consiglieri della stessa maggioranza che si scagliano contro le manifestazioni turistiche, che denunciano l’inadeguatezza del servizio di nettezza urbana, che si lamentano della sanità e del depotenziamento degli ospedali. Tutti disastri causati da chi oggi governa la città e che ora si erge a censore di se stesso».
Da qui la provocazione: «Forse dovremmo essere noi, come opposizione, a rimettere il mandato. Perché fare opposizione in una città dove chi governa si ostina a demolire se stesso è diventato davvero inutile».
Dietro l’ironia resta la critica: «È una tragicommedia che fa pagare il prezzo più alto ai cittadini, costretti a subire paralisi e conflitti interni. Una maggioranza divisa e confusa, più attenta alle guerre di palazzo che ai problemi reali».
Pais chiude con una stoccata e un gesto di fair play: «Esprimo la mia vicinanza al sindaco Raimondo Cacciotto, vittima della parte estrema della sua maggioranza, in crisi di identità. Nei prossimi giorni lo inviterò a cena: almeno, per una sera, avrebbe di fronte un avversario vero e corretto, piuttosto che falsi amici che lo circondano quotidianamente. Naturalmente pago io».