Treno a idrogeno tra Alghero e Fertilia, pioggia di critiche dai comitati: «Tecnologia inefficiente, progetto da rivedere»

Una lettera aperta, cinque firme in calce e un messaggio diretto all’assessora regionale ai Trasporti Rosanna Laconi: il progetto di mobilità a idrogeno per la tratta Alghero Aeroporto–Stazione Mamuntanas non convince. Anzi, viene bollato come economicamente insostenibile, tecnologicamente superato e territorialmente inadeguato. A firmare la replica sono il Comitato Metrotranvia Sassari Alghero Sorso, la LIPU – Coordinamento Regionale Sardegna, Italia Nostra, il Comitato Guardia Grande - Corea e il Comitato Zonale Nurra.

L’oggetto del contendere è la DGR n. 27/40 del 21 maggio 2025, che ha approvato il PAUR (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) relativo all’intervento. L’assessora Laconi, nei giorni scorsi, aveva parlato di «una scelta strategica che proietta la Sardegna nel futuro dell’innovazione ambientale, affrontando le sfide della transizione ecologica e puntando all’autonomia energetica». Ma per i comitati, si tratta di affermazioni che non trovano riscontro nei fatti.

«Il nuovo collegamento ferroviario a idrogeno – si legge nella lettera – non comporta una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza tra la città di Alghero e l’aeroporto di Fertilia, anzi esattamente il contrario». I firmatari puntano il dito contro una soluzione che a loro giudizio non offre vantaggi rispetto ad alternative già esistenti o potenziabili, come il trasporto su gomma elettrico o la metrotranvia.

Il nodo centrale della contestazione è economico e tecnico: «I costi complessivi del progetto a idrogeno risultano significativamente più elevati rispetto a quelli di un’equivalente infrastruttura basata su treni elettrici, sia in termini di realizzazione sia di gestione e manutenzione a lungo termine. Questo rende l’intervento non coerente con i principi della mobilità sostenibile, né giustificabile dal punto di vista dell’uso efficiente delle risorse pubbliche».

Un’affermazione supportata da quanto sta avvenendo in altre regioni italiane ed europee, dove – ricordano i comitati – si stanno abbandonando i progetti basati sull’idrogeno in favore di tecnologie più collaudate. «Numerose regioni italiane hanno già rimodulato i progetti PNRR orientati verso l’idrogeno, optando invece per l’elettrificazione delle linee ferroviarie esistenti o per l’uso di treni a batteria».

Critiche anche alla mancanza di trasparenza: «Non si evince la strategicità dell’alimentazione a idrogeno rispetto all’utilizzo diretto dell’elettrico», si legge ancora. I firmatari chiedono una puntuale analisi costi-benefici, mai resa pubblica, e contestano l’uso disinvolto del termine “sperimentazione” per un’opera dal forte impatto economico e ambientale. «È paradossale pensare come dietro il termine sperimentazione si sia pensato di realizzare una nuova tratta ferroviaria, fortemente impattante e non rispondente alle esigenze del territorio».

Nel mirino anche il riferimento al PNRR, che prevedrebbe l’idrogeno «per situazioni di traffico intenso, con treni a gasolio e difficilmente elettrificabili, come nelle tratte in quota e non certo sulla Sassari–Alghero Aeroporto–Alghero».

La richiesta finale è chiara: «Le chiediamo di voler rivedere le posizioni già assunte relativamente all’approvazione del PAUR e prendere atto che la vera transizione ecologica deve basarsi su scelte tecnologiche economicamente sostenibili e coerenti con il contesto territoriale». E concludono: «Il progetto, per i molteplici impatti ambientali e per l’assoluta carenza di dati tecnici, non può certo essere assunto a modello né sotto il profilo dell’innovazione né sotto quello della sostenibilità ambientale e sociale».

Politica

Virus mai visto prima in Sardegna: i bovini sotto assedio, Nuorese blindato
Quando si parla di allevamento in Sardegna, si parla di un cuore pulsante dell’economia isolana. Ma oggi quel cuore ha un sussulto: nel Nuorese è comparsa, per la prima volta, la Dermatite Nodulare Contagiosa. Un nome che pare uscito da un manuale veterinario, ma che ha il potere di stendere un intero comparto in p...

Sicurezza a Sassari, la Lega lancia il piano “Mille occhi sulla città”
Quando la politica prova a guardare oltre il proprio naso – o meglio, a moltiplicare gli occhi – nascono proposte come quella lanciata dagli avvocati Gabriele Satta e Giovanna Maria Zappareddu, esponenti della Lega a Sassari. L’idea è semplice e concreta: aderire anche nella città turritana al programma del Ministero dell’Interno chiamato “Mil...