Già nel 2021 il compianto Gianni Olandi segnalava la questione

Alghero: quando il sapere non si occupa delle manutenzioni - Penosa situazione strutturale della facoltà di architettura

La denuncia di Mulas

Il dibattito sulla gestione e manutenzione degli immobili storici ad Alghero, in particolare quelli legati al Dipartimento di Architettura dell'Università di Sassari, continua a suscitare attenzione e polemiche. L'antica questione, che riemerge periodicamente, vede oggi il Partito Sardo d'Azione (Psd'Az) alzare la voce, richiamando un documento del 2017 in cui l'Università di Sassari chiedeva l'intervento del Comune per affrontare problemi strutturali critici, pur riconoscendo la propria competenza nella manutenzione.

Ma la verità è che il problema non nasce oggi. Già nel 2021, il compianto giornalista Gianni Olandi descriveva su Buongiorno Alghero con la solita lucidità la penosa condizione della facoltà di Architettura nel complesso di Santa Chiara, situato nel cuore del centro storico di Alghero. "Quello che dovrebbe essere il tempio della bellezza, dell'ordine, della funzionalità e dell'immagine nel suo complesso – scriveva Olandi – si trova a operare in una struttura ben lontana dal rappresentare quanto precede."

Olandi elencava una serie di gravi criticità: muri scrostati, calcinacci a terra, profonde crepe che lasciavano intravedere le intelaiature in ferro della struttura. Un quadro desolante che, secondo il giornalista, rappresentava non solo un danno d’immagine per l’Università, ma anche per la città stessa, in quanto la facoltà di Architettura è uno dei punti di riferimento culturali di Alghero, frequentato non solo dagli studenti, ma anche dai numerosi turisti che affollano i bastioni del centro storico.

Oggi, il Partito Sardo d'Azione punta il dito contro il Comune, richiamando un documento ufficiale del 2017 in cui l'Università di Sassari ammette la propria responsabilità per la manutenzione, ma chiede al Comune di intervenire in via straordinaria per porre rimedio a una situazione ormai critica. Per Christian Mulas, consigliere del Psd'Az, non si tratta di polemiche sterili, ma di garantire spazi pubblici sicuri e funzionali: "Abbiamo sollevato una questione concreta e visibile a tutti: il degrado in cui versano immobili di straordinario valore storico, culturale e architettonico, come l’ex ospedale Santa Chiara."

L'accusa del Psd'Az non è priva di fondamento: nel documento del 2017, l'Università ammetteva la necessità di interventi straordinari e chiedeva un supporto al Comune. Ma resta il fatto che la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili universitari, come stabilito dagli accordi, spetta all’Ateneo sassarese.

Alla polemica ha risposto il Sindaco Raimondo Cacciotto, che ha ribadito la volontà di rafforzare la sinergia con l'Università di Sassari, puntando all'apertura di nuovi corsi di laurea e a una gestione più attenta degli immobili. “L’Università è una risorsa fondamentale per la crescita culturale, sociale ed economica della nostra comunità – ha dichiarato – e la corretta manutenzione degli immobili pubblici affidati all’Ateneo non è solo un atto amministrativo, ma un atto di attenzione per il futuro dei nostri giovani e della città stessa.”

Un incontro tra il Sindaco e il Rettore Gavino Mariotti è previsto nei prossimi giorni per chiarire ogni aspetto contrattuale e gestionale, nella speranza di trovare una soluzione condivisa che metta fine a un problema annoso. 

Così oggi Mulas su facebook rincara la dose: "Restiamo ancora una volta sorpresi– e francamente basiti – dalle esternazioni dell’ex onorevole, che continua a difendere l’indifendibile: la negligenza dell’Università di Architettura, ormai evidente anche ai muri. Nonostante i documenti ufficiali che abbiamo reso pubblici e condiviso con la stampa – documenti che attestano chiaramente la responsabilità dell’università nella manutenzione – l’ex onorevole insiste su una tesi claudicante, figlia o di una lettura superficiale o, peggio, di una difesa ideologica priva di ogni fondamento. Capiremo sempre che qualcuno scelga la politica per servire il potente di turno, ma non ci faremo mai complici di questo teatrino. Noi ci affidiamo ai fatti, non alla propaganda. I documenti parlano chiaro, i nostri comunicati e articoli li riportano in modo trasparente. Ignorarli è un atto di disonestà intellettuale. E invece di “abbaiare alla luna” con uscite degne del peggior populismo social, l’ex onorevole – che ha avuto per anni la seconda poltrona in Regione – avrebbe dovuto usare quel potere per portare risorse vere ad Alghero e alla sua Università. Ma si è preferito posare per selfie, magari in qualche ziminadda, e lanciare allarmi a comando, come il suo padrone politico insegna. Ora basta: servono responsabilità, non fuffa."

La questione della manutenzione degli immobili universitari ad Alghero non riguarda solo il degrado estetico o funzionale delle strutture. È una questione che tocca l'immagine stessa della città, come sottolineava Gianni Olandi nel suo articolo: "Una facciata che sembra reduce da un bombardamento è esposta alla visione di tutti. Un biglietto da visita penoso che non produce onore e marketing all'università e tantomeno al Comune di Alghero."

Oggi, a distanza di anni, quelle parole sembrano ancora attuali. Il degrado delle strutture universitarie non è solo una questione tecnica, ma una ferita aperta nel cuore della città, che merita di essere affrontata con serietà e responsabilità.

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