«L’iscrizione delle Domus de Janas nella lista del Patrimonio dell’Umanità è un risultato storico. Non solo per l’Italia e la Sardegna, ma anche per Alghero». Così il sindaco Raimondo Cacciotto commenta il riconoscimento ottenuto sabato a Parigi.
Un traguardo che, oltre a proteggere un tesoro unico, apre nuove strade per lo sviluppo culturale, turistico ed economico di tanti territori spesso fuori dai circuiti principali. «Il riconoscimento internazionale — aggiunge Cacciotto — conferma che la Sardegna possiede un patrimonio inestimabile, che dobbiamo valorizzare per costruire un modello di crescita radicato nell’identità e nella storia».
Il Comune di Alghero, capofila del progetto insieme al CESIM (Centro Studi Identità e Memoria) e all’Assessorato alla Cultura, ha ottenuto il voto favorevole della commissione Unesco durante la 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale.
Accanto al sindaco, a Parigi c’era anche l’assessora alla Cultura Raffaella Sanna, che fin dall’inizio del mandato ha seguito da vicino la candidatura. «Questo riconoscimento è un grande traguardo per tutta la Sardegna e per la nostra comunità», sottolinea Sanna.
«Alghero ha creduto sin dal primo giorno nella forza di questa candidatura e oggi raccogliamo i frutti di un lavoro condiviso, iniziato nella scorsa consiliatura e portato avanti con determinazione nel nostro mandato», prosegue.
«La storia e l’identità non hanno colore politico — precisa Sanna — e vanno preservate con responsabilità. Grazie al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza di Sassari e Nuoro, al CESIM guidato dalla professoressa Giuseppa Tanda, che con tenacia ha messo in moto un meccanismo straordinario fatto di studi, collaborazione tra istituzioni, comunità e ricerca».
Un risultato che parla di orgoglio, radici e futuro. Ma, come direbbe Montanelli, non basta metterlo in vetrina: ora serve tenerlo vivo e farlo camminare.