Forza Italia rilancia il proprio progetto politico con un’operazione che sa di consolidamento e ampliamento: l’adesione di settanta amministratori, tra cui tre consiglieri regionali e numerosi esponenti locali, provenienti dal Partito Sardo d’Azione (Psd'Az) e altre formazioni centriste. Un passo deciso, suggellato a Cagliari dal segretario nazionale Antonio Tajani, che conferma l’ambizione di posizionare Forza Italia come cardine del centrodestra italiano.
Tajani, durante l'incontro, non ha nascosto l’orgoglio per la crescita del partito, attestata dai sondaggi. «Siamo credibili e affidabili. Una forza centrale nella politica italiana, alternativa alla sinistra, ma con la visione di costruire un grande movimento moderato», ha dichiarato, puntando a un obiettivo ambizioso: raggiungere il 20% alle prossime elezioni. Un traguardo che, nelle parole del leader azzurro, sarà frutto dell’aggregazione di nuove realtà politiche, come quella che si sta verificando in Sardegna, ma con uno sguardo che abbraccia l’intero Paese.
Il passaggio più simbolico è rappresentato dall’adesione di tre consiglieri regionali – Pietro Maieli, Alfondo Marras e Gianni Chessa – protagonisti della fuoriuscita dal Psd'Az, un tempo alleato stabile della Lega e del presidente della Regione Christian Solinas.
Ma non solo: tra le nuove adesioni spiccano anche sindaci e amministratori locali, molti dei quali provenienti da un passato tra le fila dell’Udc e del Psd'Az. È un colpo politico che mette in discussione l’assetto della coalizione di governo sarda, dando forza a Forza Italia proprio in una regione strategica per il centrodestra.
Un’adesione, quella di molti ex sardisti, che include anche figure di peso come Quirico Sanna, ex fedelissimo di Solinas ed ex assessore agli Enti locali, presente all’evento. Una mossa che non rappresenta solo un cambio di casacca, ma che, nelle intenzioni, vuole rilanciare il peso politico di Forza Italia in Sardegna, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.
«Non offriamo poltrone, ma la possibilità di far parte di un grande progetto politico», ha precisato Tajani, mettendo in chiaro che il partito non si piegherà a logiche clientelari. Con la figura di Silvio Berlusconi sempre presente nell’immaginario collettivo del partito, l’incontro si è chiuso con l'inno di Forza Italia e le braccia al cielo, suggellando un patto che potrebbe cambiare gli equilibri politici dell’isola.
Questo movimento in Sardegna non è isolato: Tajani ha sottolineato come la crescita di Forza Italia si stia verificando in tutto il Paese, consolidando l’idea di un partito che mira a diventare il perno moderato tra le posizioni sovraniste di Giorgia Meloni e quelle progressiste di Elly Schlein. La sfida è lanciata: consolidare una forza moderata capace di occupare quello spazio vuoto nel centrodestra, con lo sguardo fisso verso la conquista del 20% nelle urne.