Ad Alghero non sono solo gli uomini a dover difendere la loro dignità: anche i cani, silenziosi testimoni di una città che cambia, rischiano di perdere la loro casa. Circa 450 animali ospitati nel Canile Primavera potrebbero ritrovarsi presto senza un rifugio, tra l’indifferenza dei più e l’urgenza dei pochi che hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte.
Andrea Salis, portavoce di un comitato spontaneo di volontari, ha lanciato l’allarme con un comunicato che è insieme grido di dolore e richiesta di responsabilità: «Siamo molto preoccupati circa la sorti che potrebbe avere il Canile e pertanto ci siamo mobilitati per una raccolta firme da sottoporre al Sindaco di Alghero per sensibilizzarlo su questa vicenda».
E lo hanno fatto sul serio: una raccolta firme pubblica, due serate in strada, gazebo, volantini, contatto diretto con i cittadini. Nessuna polemica, solo la forza dei fatti. E i fatti dicono che se il Comune non interverrà, la struttura rischia la chiusura, con tutte le conseguenze che si possono immaginare: trasferimenti forzati, sovraffollamento di altri canili, trauma per animali già provati da vite difficili.
La proposta è chiara, e anche ragionevole: “Chiediamo al Comune di Alghero l’acquisto della struttura e la sua trasformazione in bene pubblico, al fine di garantirne la continuità e assicurare un futuro sereno agli animali ospitati”.
Il comunicato mette in fila motivazioni che vanno ben oltre il sentimentalismo:
- Tutela degli animali, perché il rispetto si misura anche su chi non ha voce.
- Presidio sul territorio, contro il randagismo e l’abbandono.
- Investimento per la comunità, in termini di educazione e civiltà.
- Risparmio per le casse pubbliche, che oggi spendono molto di più per soluzioni tampone fuori città.
Il messaggio è semplice: il canile è, in fondo, un presidio di umanità. E allora l’appuntamento è in piazza, dove si misura la concretezza delle buone intenzioni. I volontari vi aspettano:
- Sabato 23 agosto, dalle 19:00 alle 22:00, Passeggiata Barcellona (fronte Via Garibaldi n. 1)
- Domenica 24 agosto, stesso orario, in Piazza Pino Piras, accanto al Banco di Sardegna
Non ci saranno comizi né selfie. Solo firme, volantini e domande precise. Come questa:
una città che spende parole su diritti e solidarietà, è pronta a garantire un tetto a chi abbaia ma non può parlare? Il tempo per decidere è poco. La responsabilità, quella, è già qui. Ogni firma conta. Ma anche ogni silenzio.