Sulle prime erbe estive dell’Alta Valle Camonica, tra l’aria sottile del Tonale e le fatiche di luglio, il Cagliari Calcio tornerà a plasmarsi per affrontare la stagione 2025-26. Sarà ancora Ponte di Legno, in provincia di Brescia, la sede del ritiro precampionato: un luogo che sa di bosco, di fatica, di sudore buono. Dove le gambe si fanno legno e poi granito, e dove ogni stagione comincia sul serio.
I primi giorni saranno consumati al centro sportivo di Assemini tra visite mediche e test atletici. Poi il 13 luglio la comitiva rossoblù prenderà la via del Nord per salire in quota e sistemarsi fino al 22 sul prato del Comunale di Temù, consueta palestra d’altura per preparare muscoli e polmoni all’autunno che verrà.
«L’obiettivo è iniziare la stagione con l’atteggiamento giusto», ha spiegato il direttore generale Stefano Melis, che ha anche sottolineato l’importanza del legame col territorio:
«Ponte di Legno-Tonale è tra le destinazioni italiane più gettonate e siamo orgogliosi e felicissimi di ritrovare ogni anno tanti sostenitori che ci seguono anche fuori dalla Sardegna».
Parole misurate, che non tradiscono e non promettono. Il calcio moderno, pieno di chiacchiere e proclami, si concede una pausa di concretezza in questi dieci giorni di ritiro: niente proclami, ma sudore. E il Cagliari, che ha appena archiviato una stagione tribolata, ha tutto da guadagnare nel riscoprire la sobrietà.
L’aria della montagna – che sa ancora di fieno e di palla vera – farà da cornice a una rosa che si prepara a essere rinnovata, puntellata forse più che rivoluzionata. Ma le basi si gettano qui: ogni corsa, ogni rincorsa, ogni diagonale provata sotto il sole lombardo finirà per pesare, in positivo o in negativo, tra le brume dell’inverno che verrà.
Per ora, c’è solo la data del raduno e il luogo della fatica. Ed è già abbastanza. Perché a luglio, in alto, si comincia sempre da capo. E chi non corre adesso, arranca a novembre.