Non c’è retorica nel ronzio sordo di un motore che taglia il cielo verso Roma. C’è solo urgenza. E speranza. Mercoledì sera, 4 giugno, una bambina di appena due mesi è stata trasportata d’urgenza da Alghero all’aeroporto di Ciampino a bordo di un F50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare.
Era in pericolo di vita. Due mesi di esistenza, con un cuore che batteva troppo piano per restare fermo a Sassari. L’ordine è arrivato dalla Prefettura: mobilitare l’Aeronautica, quella silenziosa che non fa parate ma missioni, quella che in silenzio salva vite umane. È partita da Ciampino la macchina del soccorso: velivolo, equipaggio, medici, tutto pronto in poche ore.
Alle 18, l’aereo militare era già atterrato nuovamente a Roma. A bordo, insieme alla neonata, la madre e l’équipe medica che non l’ha lasciata sola per un secondo. Poi l’ambulanza, il trasferimento al “Bambino Gesù”, ospedale romano dove i bambini lottano ogni giorno come soldati, anche se nessuno gliel’ha mai chiesto.
Niente luci, niente fanfare. Solo una missione compiuta. La bambina ora è in mani sicure, e chissà, forse un giorno qualcuno le racconterà che una sera d’estate fu salvata dal cielo. Senza che il cielo dicesse nulla.