Salto in alto: Stefano Sottile supera i suoi limiti, mentre per l'oro uno spareggio. Bronzo per Barshim, campione olimpico uscente insieme a Tamberi

Mentre la gara di Gimbo Tamberi si ferma inaspettatamente (ma forse, purtroppo, visti gli ultimi problemi di salute, nemmeno tanto) a quota 2.27, grandi applausi, a scena aperta, per Stefano Sottile, che si ferma solo dopo aver fatto il proprio record personale a quota 2.34, appena sotto il podio, l’ennesimo quarto posto di questa olimpiade, sbagliando purtroppo la quota di 2.36 per tre volte, ma dimostrando che si può sfidare i propri limiti, affrontarli con coraggio ed anche vincerli. È stata una gara contro sé stesso quella di Sottile, che può insegnarci qualcosa, come spesso riesce a fare lo sport. Questa sera un’altra cosa si evidenzia: anche tre anni sono tanti, da un’edizione dei giochi olimpici all’altra, è difficile per i protagonisti ripetersi, per questo l’impresa di chi lo riesce a fare acquista se vogliamo un valore ancora maggiore. Anche Barshim infatti deve cedere il titolo di campione olimpico in carica, classificandosi terzo e ottenendo il bronzo con 2.34 di quota, avendo saltato la quota di 2.36 dopo due errori e non riuscendo però a saltare a 2.38, come nemmeno McEwan e Kerr che, a differenza di tre anni fa, a parità di salti e di errori, hanno deciso di spareggiare e non di condividere l’oro. Vince Kerr (Nuova Zelanda) quando l’altezza si è abbassata a 2.34, argento per lo statunitense McEwen.

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